Gaeta / “Incontri”: ciclo di conferenze organizzato dal Circolo Nautico col Delegazione FAI

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GAETA – Sabato 25 giugno alle ore 19 si svolgerà presso il Circolo Nautico di Gaeta la seconda conferenza del ciclo “Incontri sulle piazze italiane” curato dal prof. Paolo Micalizzi, già titolare dei corsi di “Storia della città” e di “Storia della città moderna e contemporanea” dell’università Roma Tre. Il  luogo prescelto per questo secondo incontro sarà la pregevolissima piazza Grande a Gubbio, meglio nota nei secoli passati come piazza del Popolo di Gubbio: particolarmente adatta ad esprimere appieno la valenza politica di una piazza indissolubilmente legata al consolidamento nel tardo-medioevo del “libero” Comune di Gubbio e, quindi, funzionalmente e ideologicamente legata alle forme dell’autogoverno comunale.

Non a caso, come ci ricorda il prof. Micalizzi, la realizzazione di questo straordinario complesso monumentale, avviata negli anni venti-trenta del Trecento in una fase di consolidamento dell’autorità comunale, si sarebbe interrotta circa venti anni dopo a seguito di un ‘colpo di stato’ (posto in essere da Giovanni Gabrielli, componente di una delle famiglie più importanti dell’aristocrazia eugubina), che avrebbe instaurato un governo signorile, ponendo drammaticamente fine all’esperienza comunale.Sotto questo ed altri aspetti consimili, la piazza eugubina costituisce un esempio molto diverso rispetto a quello del Campo dei Miracoli trattato nel precedente incontro di questo interessantissimo ciclo.

Difatti, se il “Campo” pisano è opera volutamente distante dal centro della città propriamente detta (per qualche tempo addirittura esterna alla cinta muraria), per di più realizzata ad opera di numerosi artefici e in un arco di tempo particolarmente lungo, la piazza eugubina, invece, portata a temine in un brevissimo tempo sulla base di un progetto unitario fortemente connotato sul piano politico-sociale e sotto la direzione di un solo principale magister (Angelo da Orvieto), occupa il centro della città e del territorio comunale, quasi a voler condensare in sé tutto il senso della centralità delle istituzioni pubbliche.

La scelta di due piazze medievali così significative e, al contempo, diverse tra loro, ci sembra particolarmente adatta ad esemplificare il senso più generale di questo ciclo di Incontri, evidentemente volto ad esprimere la straordinaria ricchezza e varietà dell’inimitabile patrimonio
urbanistico-architettonico dei nostri centri storici.