Formia / Bolkestein, la Cna Balneatori non aderirà alla protesta “ombrelloni chiusi” del 2 giugno [VIDEO]

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FORMIA – Saranno regolarmente aperti il 2 giugno gli ombrelloni sulle principali spiagge del sud pontino. Almeno quelli di proprietà degli stabilimenti balneari aderenti alla Cna Balneatori. A ribadirlo è il segretario provinciale del sindacato più rappresentativo su scala provinciale, Gianfilippo Di Russo, nell’ambito della delicatissima controversia politico-istituzionale contro la nuova disciplina sulle concessioni demaniali che, prevista dall’ordinanza comunitaria Bolkestein, mette in appalto la futura gestione degli stabilimenti balneari. La decisione di chiudere simbolicamente gli ombrelloni nelle ore più calde della festività della repubblica era stata adotatta dal Sib –Confcommerio ma nell’intervista video allegata Di Russo ne prende decisamente le distanze.

Condivide la protesta ma “ora come non mai” serve “uno scatto d’orgoglio della politica”. Lo dice nel momento in cui la Cna Balneatori ha deciso di operare un’analisi tecnica sul recente disegno di legge della concorrenza che, licenziato dal Senato, ha autorizzato di fatto l’applicazione in Italia dell’ordinanza Bolkstein. “Non vogliamo operare – esordisce – ostaggio di confusi sentimenti di risentimento nei confronti di chicchessia. Le iniziative di protesta certamente le adotteremo e le faremo più in là quando le nostre spiagge saranno davvero affollate di turisti e cittadini. La politica, dopo il via libera del Senato sul Dl sulla concorrenza, non ha ancora capito la necessità di dichiarare formalmente una risorsa per la nostra economia la gestione di una spiaggia . Dopo un minuto l’Italia uscirebbe dalla sfera di competenza della Bolkestein. Ci sono altri strumenti per evitare di mettere sul lastrico un settore che storicamente è gestito da nucleo familiari, come il mio, e da imprenditori sani e sempre pronti ad investire e a migliorarsi a favore dell’utenza sempre più esisgente. Una legge della Regione Lazio, per esempio, prevede che nei comuni ci siano almeno il 50% di spiagge libere. In teoria ci sarebbe lo spazio c’è per fare nuove assegnazioni senza distruggere l’imprenditoria esistente. Purtroppo la verità è un’altra: i Comuni, non riuscendo a gestire le spiagge libere, affidano i servizi indispensabili, come quello per la sicurezza dei bagnanti, ai gestori concedono l’autorizzazione al noleggio di ombrelloni e sdraio. Noi le concessioni demaniali le paghiamo, non so loro”.

Gianfilippo Di Russo teme che la Bolkstein possa surrogare l’attuale gestione della risorsa mare, “fatta di tanti anni di sudore e sacrificio”, con l’arrivo delle multinazionali e, nella peggiore delle ipotesi, della criminalità organizzata che “avendo danaro da investire cannibalizzerà il settore. La politica vuole questo o mandare in fumo posti di lavoro che fortunatamente non sono più stagionali? Mi arrabbio e tanto quando – rispondendo ad una precisa domanda – ci definiscono una casta ed una lobby che non vuole concorrenza. Il problema è culturale – conclude Gianfilippo Di Russo – In Italia fare impresa è ancora considerato un reato e, fors’anche, un peccato”. 

INTERVISTA video Gianfilippo Di Russo, segretario provinciale Cna Balneatori