Gaeta / La sezione locale Anpi commemora la data della Liberazione della città (19 maggio 1944)

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GAETA – LA sezione ANPI di Gaeta commemora la data della Liberazione della città (19 Maggio 1944) nella consapevolezza che “l’allargarsi della prospettiva storica porti fatalmente ad un affievolirsi della memoria. Ma anche se il numero dei testimoni oculari di quei tragici avvenimenti della Seconda guerra mondiale si sta riducendo, nelle memorie familiari di tutti i cittadini gaetani persiste il ricordo indelebile di quanto accaduto soprattutto fra l’8 settembre 1943 e il 19 Maggio del 1944, periodo dell’occupazione nazifascista di Gaeta” – spiega una nota dell’Anpi. 

“Questa memoria – si legge ancora nella nota l’Anpi –  va conservata e tramandata alle nuove generazioni e come ANPI dobbiamo sentircene custodi, onorando tutti i morti e i sopravvissuti che con la loro “resistenza silenziosa” hanno affrontato lo strazio del dolore e della distruzione. La motivazione del conferimento della medaglia d’argento al valore civile alla città, trascritta nella targa che si trova in Piazza 19 Maggio, sintetizza a chiare lettere il comportamento dei cittadini.  La numerosa memorialistica sul periodo ed alcuni studi di storia locale ci aiutano a ricordare. Ma ogni famiglia custodisce i propri ricordi e pertanto la memoria collettiva è suscettibile di ulteriori arricchimenti. La memoria va arricchita e coltivata e tutti noi, come cittadini gaetani, dobbiamo sentire l’onere e la responsabilità di tramandarla. La distruzione della città, i morti, le sofferenze fisiche e morali, la diaspora di migliaia di cittadini appartengono al nostro passato, ma devono appartenere anche al patrimonio culturale condiviso dei cittadini”.

E conclude: “Gaeta ha pagato un prezzo durissimo alla libertà ed ha saputo ricostruirsi moralmente e materialmente sulla base dei valori democratici, anche se fra tante difficoltà. Libertà e democrazia non sono “conquiste per sempre”, ma valori da difendere sempre. 19 Maggio 1944: una data fondante per Gaeta. Settantotto anni dopo, in tutti noi è forte la coscienza che la nostra città per crescere e svilupparsi deve attingere ai valori che hanno sostenuto i nostri concittadini in quel tragico periodo e che una memoria condivisa è garanzia di crescita e sviluppo”.