Frosinone / Delitto Romina De Cesare, fissato l’interrogatorio di garanzia per l’ex-fidanzato

Cronaca Frosinone

FROSINONE –  “Mi è caduto il mondo addosso quando i Carabinieri mi hanno riferito di aver trovato Romina senza vita. Non volevo ucciderla. Anzi, pensavo di trovarla a casa, a Frosinone, di ritorno da Sabaudia dove avevo fatto il bagno”. Si preannuncia molto lungo ed articolato, come è stata la confessione dell’altra notte, l’interrogatorio di convalida del fermo di polizia giudiziaria in programma venerdì presso il carcere di Latina del 38enne Pietro Ialongo, l’omicida reo confesso della morte dell’ex compagna Romina De Cesare. L’uomo, attraverso il suo legale, l’avvocato Vincenzo Mercolino, ha fatto sapere che risponderà alle domande del Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario nel corso di un interrogatorio che, sollecitato da due pm delle procure di Latina di Latina e Frosinone, i sostituti procuratori Claudio De Lazzaro e Barbara Trotta, dovrà chiarire un elemento chiave di questa tragica e triste vicenda: perché è stata uccisa Romina.

Che ci siano stata una lite per futili motivi, degenerata, e poi l’aggressione non ci sono più dubbi. Ma Ialongo dovrà chiarire molti aspetti del suo rapporto, più o meno recente, con Romina e la fuga sul litorale pontino. Già nel corso del primo interrogatorio l’uomo, inizialmente difeso dall’avvocato Valentina Macor, aveva confessato a più riprese di aver tentato di il suicidio durante il viaggio a San Felice Circeo e a Sabaudia: prima utilizzando alcune fascette di plastica e poi gettandosi in mare.

L’avvocato Mercolino ha anticipato che chiederà al Gip Cario l’applicazione di una diversa misura cautelare per il suo assistito, la concessione dei domiciliari o l’affidamento ad una struttura residenziale speciale, una Rems per intenderci. La detenzione nel carcere di via Aspromonte – a suo dire – è incompatibile con il precario quadro psicologico dell’indagato.

Saranno, infine, due medici legali venerdì a svolgere, presso l’obitorio dell’ospedale Spaziani, l’autopsia sul cadavere di Romina. La Procura di Frosinone ha incaricato il dottor Gabriele Margiotta che con il supporto della dottoressa Cristina Setacci dovrà chiarire cosa è realmente accaduto nell’appartamento di via del Plebiscito.