Formia / Ballottaggio ricorso respinto, l’ex-candidato Amato La Mura: “non andrò in Consiglio di Stato”

FORMIA – Cinque giorni per scrivere una sentenza di sei pagine. E’ quanto hanno impiegato i giudici amministrativa della sezione di Latina del Tar per far calare il sipario- forse definitivamente – sul primo caso della storia relativo alla contestazione di un voto amministrativo. La conclusione cui è Giunto il primo grado della magistratura amministrativa pontina è stata inequivocabile: non ci sono state irregolarità, di ogni natura, nello svolgimento del secondo turno alle elezioni amministrative al comune di Formia del 17 e 18 ottobre scorsi. E pertanto non va rifatto il ballottaggio in almeno 18 sezioni su 30. Per far affermare questo insindacabile verdetto il Tar ha impiegato cinque giorni mettendo sulla graticola le due parti in causa creando da giorni ormai un turbinio di voci, anche le più controllate sull’esito del ricorso.

Che quest’ultimo fosse stato respinto qualche anticipazione nel pomeriggio di lunedì’, subito dopo le 15, l’avevano offerta diversi consiglieri di maggioranza sui rispettivi profili facebook. La conferma ufficiale è arrivata quando la sentenza sottoscritta dal presidente Antonio Vinciguerra e dal giudice estensore Roberto Maria Bucchi è stata pubblicata su facebook dall’avvocato Luca Scipione, lo stesso legale che, difendendo il sindaco di Formia Gianluca Taddeo, ha presenziato nella sala Sicurezza del palazzo municipale alla conferenza stampa dove forse sarebbe stato più opportuno che vi partecipasse il legale della stessa amministrazione comunale, il dirigente dell’avvocatura interna Domenico Di Russo.

Il Tar di Latina ha impiegato cinque giorni per sciogliere un primo nodo: il ricorso approntato dall’avvocato Evaristo Maria Fabrizio per conto del candidato sindaco sconfitto Amato La Mura è stato dichiarato ammissibile per essere poi respinto. La Mura aveva formalizzato, seppur indirettamente, una serie di richieste, una sue tutte: l’ordine di svolgere un ballottaggio bis in 19 delle 30 sezioni elettorali per “il verificarsi in gran parte delle sezioni elettorali di una serie di irregolarità (mancata corrispondenza del numero delle schede autenticate, presenza di schede elettorali con indicazione dei candidati diversi rispetto a quelli acceduti al ballottaggio, sostituzione di un presidente di commissione durante le operazioni di voto) che avrebbero inficiato la trasparenza e la correttezza dell’operato dei componenti del seggio elettorale (il numero 20) e, per l’effetto, dell’intera tornata elettorale.”

Per i ricorrenti nella sezione numero 20 le operazioni elettorali sarebbero state interrotte per due ore con gravi ripercussioni sulla regolarità dello svolgimento delle operazioni di voto.

Nella sua memoria difensiva il Comune aveva preso le distanze dal contenuto del ricorso dell’avvocato Fabrizio perché “non contiene alcuna censura circa la presenza dei voti contestati – cioè erroneamente conteggiati oppure attribuiti ad un candidato piuttosto che ad un altro, ma si basa sui rilievi che in 19 sezioni su 30 i presidenti non hanno autenticato un numero di schede corrispondente a quello degli elettori iscritto nelle varie liste di sezione ed è stata riscontrata una mancata corrispondenza rispetto alle schede consegnate dal Ministero”

Ecco la prima salomonica presa di posizione del Tar di Latina: “Contrariamente a quanto teorizzato dai ricorrenti le mere irregolarità formali contestate non sono idonee a mettere in dubbio o in discussione la regolarità del risultato elettorale del ballottaggio”.

Relativamente, poi, alla difformità con il numero delle schede pervenute dal Ministero “va detto – ha aggiunto il Tar di Latina – non prescrive la ricognizione delle schede pervenute al seggio dal Ministero dell’Interno anche perché, come risulta dai verbali di consegna del materiale dalla Prefettura di Latina al Comune,è lo stesso dicastero che consegna un numero superiore di schede al numero degli elettori del comune a titolo di scorta”.

L’avvocato Fabrizio aveva censurato, inoltre, l’omessa autenticazione del numero di schede corrispondente a quello degli elettori iscritti. Per il collegio giudicante del Tar del Lazio si tratta di “mera irregolarità formale non inficiante il risultato,né idonea a mettere in dubbio la correttezza delle operazioni di voto laddove, come risulta dai verbali e come spiegato dallo stesso comune di Formia, in tutte le sezioni risulta la perfetta corrispondenza all’esito delle elezioni tra le schede autenticate, quelle votate e quelle restituite

E ancora la sentenza che ha respinto il ricorso di La Mura perché “destituito di fondamento: “In alcune sezioni (5, 6, 8, 9, 25), peraltro, la non corrispondenza delle schede inizialmente autenticate è spiegabile col fatto che ulteriori schede sono state utilizzate per consentire il voto agli scrutatori non iscritti nelle liste elettorali della Sezione in cui prestavano servizio – si legge ancora – In tali casi il Presidente ha ritenuto di non poterle conteggiare nell’ambito del numero delle schede da autenticare che doveva corrispondere al totale degli elettori iscritti nella lista di sezione (attenendosi pedissequamente al modello ministeriale di verbale), salvo all’esito riportare, perché circostanza verificatasi successivamente, nel computo del numero dei votanti e delle schede autenticate quanto avvenuto”.

I giudici si sono soffermati anche su quanto accaduto alla sezione 20, presso la scuola elementare nel quartiere di San Giulio: “Contrariamente a quanto affermato dai ricorrenti, risulta che con decreto del 18 ottobre 2021, a seguito di richiesta formulata dal Vice Commissario di pubblica sicurezza di Formia, il Commissario Straordinario ha provveduto a sospendere in via cautelare dalle funzioni il Presidente della Sezione Elettorale n. 20, a cui contestualmente è subentrato, ai sensi dell’art. 20 e ss. del D.P.R. n. 570/1960 il Vice Presidente. Pertanto non risulta alcuna interruzione delle operazioni di voto come indicato anche nella Relazione del Segretario Generale prot. n. 55865 del 11/11/2021, nella quale si attesta che le operazioni di voto sono proseguite senza alcuna interruzione e regolarmente fino alla chiusura del seggio”.

Il legale del dottor La Mura,l’avvocato Fabrizio, ha fatto fatica a circoscrivere la sua delusione. Per due ordini di motivi. La sentenza del Tar non ha mai fatto cenno al fenomeno della “scheda ballerina”di cui aveva rimarcato la pratica in almeno due seggi, i numeri 18 e 22. Gli stessi giudici amministrativi non hanno neanche preso in considerazione un elemento,avanzato in sede di discussione, dall’avvocato Luca Scipione circa l’inammissibilità del ricorso e, cioè, che i suoi proponenti – condannati a pagare le spese di giudizio per un importo di 3000 euro – non avevano impugnato, a differenza di quello del sindaco, il verbale del 21 ottobre 2021 di convalida dell’elezione dei consiglieri comunali.

L’entourage di La Mura sperava almeno in un ampliamento dell’istruttoria di cui il Tar non ha tenuto mai in considerazione. All’ex candidato a sindaco il tono “sprezzante” utilizzato dal primo cittadino Taddeo durante la sua conferenza stampa – la prima tenuta dal giorno della sua vittoria elettorale – non è piaciuto. La Mura ha detto di non condividere ma di rispettare la sentenza del Tar…”Di certo sul piano personale non la impugnerò al Consiglio di Stato. Basta con questa guerra di posizione che non ci porta da nessuna parte. Le elezioni amministrative al comune di Formia, ora si, che sono concluse. Lo affermo dopo che non ho ricevuto una telefonata in questi giorni e mesi da parte di chi mi aveva proposto di formalizzare il ricorso al Tar. Svolgerò con attenzione per Formia il ruolo di presidente della commissione consiliare Trasparenza ma non permetterò che il mio nome venga infangato da chicchessia. Ero stato accusato di essere stato trovato con un numero infinito di schede elettorali nella sezione numero 20. Tutte balle e il Tar l’ha capito. Qualcuno (chiaro il riferimento all’attuale presidente del consiglio Pasquale Cardillo Cupo) ha voluto commentare sui social questa sentenza con la chiusura di un sedicente Jurassik Park. Io ho perso per 37 voti…mi farebbe piacere ricordargli con quale scarto fu sconfitto alle amministrative del 2018…”

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