Riapertura delle scuole 20 giorni dopo, la notizia allarma le famiglie

La riapertura delle scuole allarma le famiglie: possibile ritorno tra i banchi 20 giorni dopo. Gli alunni esultano, i genitori molto meno

Nemmeno il tempo di finire con gli esami di maturità che già si pensa a quando la scuola riaprirà i battenti. Nonostante i calendari scolastici 2025/26 delle varie regioni siano stati ufficializzati qualche tempo fa, una nuova idea sta prendendo sempre più quota. Vi diciamo subito che si tratta di un’idea che fa felici gli studenti, molto meno le famiglie.

Bambini che vanno a scuola
Riapertura delle scuole 20 giorni dopo, la notizia allarma le famiglie – Temporeale.info

Il sindacato Anief, infatti, ha rilanciato una proposta già discussa in passato: posticipare l’inizio dell’anno scolastico di due-tre settimane, ovvero agli inizi di ottobre. E dire che c’era chi aveva auspicato l’esatto opposto, alla stregua di quanto succede in altri Paesi europei, dove la frequenza obbligatoria è fissata ad almeno dieci – se non undici – mesi l’anno. Vacanze solo ad agosto, e nemmeno per intero.

Riapertura delle scuole: si torna ad ottobre? La notizia è uno choc per gli italiani

Ad oggi, l’ampliamento della stagione scolastica in Italia è pura utopia, per la gioia di milioni di studenti nostrani. Al contrario, come vi abbiamo anticipato, cominciano a susseguirsi in maniera sempre più insistente notizie in merito ad uno stop più prolungato. Per la precisione, di ben quattro mesi. I motivi sarebbero climatici e didattici.

Facciata esterna di una scuola
Riapertura delle scuole: si torna ad ottobre? La notizia è uno choc per gli italiani (Foto Ansa) – Temporeale.info

Il cambiamento climatico, con estati roventi, è sempre più evidente e fare lezioni con 30 gradi non è il massimo né per gli insegnanti né per gli alunni, soprattutto nelle scuole non climatizzate. Inoltre, ritardare l’apertura delle scuole permetterebbe una gestione più flessibile del calendario, per organizzare corsi di recupero ed attività extracurriculari.

Ne beneficerebbero, secondo il sindacato, anche studenti, docenti e famiglie che risulterebbero così meno stressati. Se per i primi, però, sicuramente la notizia sarebbe accolta con gioia, lo stesso non si può dire per le famiglie, in quanto avrebbero maggiori difficoltà se, ad esempio, entrambi i genitori lavorano. In ogni caso non è un problema da porsi oggi, perché nessuna regione ha accolto la proposta. E almeno per il prossimo anno le date sono già confermate per tutti.

Le attività didattiche riprenderanno dall’8 al 16 settembre. L’8 riapriranno le porte nella Provincia Autonoma di Bolzano. Il 10 settembre seguiranno Trento, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto. L’11 settembre al via il Friuli Venezia-Giulia, il 12 sarà la volta della Lombardia. Quasi tutti però torneranno sui banchi il 15: dal Lazio alla Campania, passando per Toscana, Emilia-Romagna, Sicilia e tante altre regioni. A chiudere, il giorno dopo, Calabria e Puglia che saranno le ultime a cominciare. La questione comunque resta aperta: chissà se le alte temperature porteranno a rimettere il tema al centro del dibattito nei prossimi anni.

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