Formia / Elezioni provinciali: per Fratelli d’Italia nascono i dipartimenti, cala il gelo con Forza Italia [VIDEO]

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FORMIA – L’eco della sconfitta di sabato alle elezioni provinciali è piombata nella Grotta del fauno del Grande Albergo Miramare dove il consolidato stato maggiore di Fratelli d’Italia di Formia si è dato appuntamento per il tradizionale scambio degli auguri natalizi. L’happening ha offerto diversi spunti politici e gestionali da parte di una forza politica che con le vittoriose elezioni amministrative di ottobre ha ultimato con successo un delicato trapianto epidermico . Fdi di Formia è finito completamente sotto l’orbita del portavoce cittadino e neo vice sindaco Giovanni Valerio e, soprattutto, del presidente del consiglio comunale e rieletto consigliere provinciale Pasquale Cardillo Cupo. Non c’è più traccia della componente proveniente da Alleanza nazionale, un’estromissione lenta e graduale evidenziata con la formulazione della lista in occasione delle amministrative di ottobre – il giovane dirigente provinciale Stefano Zangrillo ha chiesto o è stato ospitato da una delle civiche del candidato sindaco Gianluca Taddeo- o con l’esclusione dal nuovo consiglio comunale della figlia candidata del presidente di Fdi Formia Gianni Carpinelli.

Una linea politica è stata tracciata e, davanti ad alcune assenze e evidenziate con lo scambio dei auguri natalizi, il duo Valerio-Cardillo Cupo hanno quasi fatto ricorso ad un messaggio evangelico: la messe è molta e gli operai sono pochi. A due mesi dalle vittoriose elezioni amministrative hanno anticipato, “subito dopo Natale”, il varo di alcuni coordinamenti interni a Fdi “per supportare le iniziative, che sono tante e importanti dell’amministrazione Taddeo” – ha annunciato il vice sindaco Valerio inaugurando i lavori prima degli applauditi interventi del vice portavoce Stefano Di Russo, del presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo, del vice coordinatore regionale Enrico Tiero e soprattutto del parlamentare europeo Nicola Procaccini.

All’iniziativa formiana c’erano le delegazioni del partito provenienti da altri centri del Golfo e numericamente a fare la differenza è stata – come da previsione-  quella di Minturno capitanata dal portavoce comunale Vincenzo Fedele e futuro responsabile della segreteria della presidenza del Consiglio comunale di Formia. Nessuna traccia invece delle rappresentanze dei coordinamenti ufficiali di Fdi di Gaeta e Itri che sul piano politico rispondono al Segretario provinciale del partito, il Senatore Nicola Calandrini.

Gli auguri natalizi di Fdi di Formia hanno inoltre evidenziato come sia in corso la campagna di reclutamento avviata dagli avvocati Valerio e Cardillo Cupo: seduti in un angolo laterale e facendo fatica a nascondere un legittimo ed umano imbarazzo c’erano due candidati che soltanto due mesi fa erano posizionati dall’altra parte della barricata. Alberto d’Angiò e Valentina Amicucci hanno contribuito a fara la fortuna elettorale di Prima Formia, la lista leghista che sosteneva il candidato sindaco Amato La Mura.

“Non c’è niente ancora di ufficiale” – hanno detto quasi giustificandosi ma sono stati minuti di mascherine anti covid con tanto simbolo di Fdi a suggellare micro trasferimenti che dovranno dare un nuovo volto a quello che resta del centro destra formiano. Per quello pontino l’elezione del nuovo presidente della provincia si è rivelata infatti una dead line che non promette nulla di buono per la tenuta futura dello stesso schieramento. A contare i cocci è ora Fratelli d’Italia dopo la pesante sconfitta del neo sindaco di Itri Giovanni Agresti.

Il primo ad interrompere domenica sera un silenzio stampa che si trascinava da 24 ore è stato a Formia il deputato europeo di Fdi Nicola Procaccini. Le due dichiarazioni contenute nell’intervista video allegata hanno sottolineato come le tre schede bianche depositate da altrettanti consiglieri comunali della Lega di Latina nei confronti della candidatura di Giovanni Agresti abbiano contribuito a scoperchiare definitivamente i rapporti, tutt’altro che buoni, con la stessa Lega provinciale. Nicola Procaccini è stato un fiume in piena definendo letteralmente “bassezze” – tipiche di un’elezione di secondo livello.

L’ex sindaco di Terracina non ha mancato di censurare, inoltre, “l’abominevole sistema elettorale inventato dal Partito Democratico per il rinnovo della massima istituzione provinciale che esclude totalmente i cittadini, relegandoli a semplici spettatori di intrighi e giochi di palazzo”.

Ma nel suo obiettivo privilegiato non poteva non finire Forza Italia. Procaccini non hai mai menzionato il nome del coordinatore regionale degli azzurri , il Senatore Claudio Fazzone, ma la sua decisione di allearsi “con le sinistre piuttosto che con i partiti del centrodestra” l’ha definita semplicemente “curiosa”.

Sarebbe stato politicamente opportuno – secondo il ragionamento del deputato europeo Fdi – che Forza Italia indicasse un proprio sindaco in carica per candidarlo alla presidenza della Provincia per conto dell’intero centro destra: “E invece è stato scelto un sindaco di centro sinistra nell’ambito di un accordo che non il futuro politico dell’amministrazione provinciale non c’entrava nulla. Ne prendiamo atto. Certamente – ha aggiunto sconsolato il parlamentare europeo vicinissimo a Giorgia Meloni – sono cose che succedono solo in provincia di Latina….”

A Fratelli d’Italia è bastato aver dimostrato “ancora una volta e di più la propria coerenza ed il proprio radicamento territoriale” . Ma Procaccini si dichiara “molto preoccupato” se il paradigma delle elezioni provinciali di sabato dovesse essere ripetuto soprattutto alle prossime regionali.

La conclusione politica cui è arrivato il deputato europeo di Terracina è stata una soltanto: “Il centro destra, di cui tutti invocano a parole l’unità, sarebbe bello che morto”. Quello di Procaccini è stato un assist invitate per il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Il Senatore Procaccini ha confermato come il caso delle elezioni provinciali di Latina campeggerà in un dossier che finirà dritto dritto sulla scrivania di Giorgia Meloni.

“È una questione che faremo notare anche ai vertici nazionali per definire come sarà meglio muoverci in futuro in vista dei prossimi appuntamenti elettorali” – è stata la risposta, chiarissima, del Senatore di Latina che pone come un’’imminente scadenza da definire” il voto della prossima primavera al comune di Gaeta.

Fratelli d’Italia teme di essere isolata da tutto: da Forza Italia che con il candidato sindaco in pectore Cristian Leccese sta lavorando per approntare liste civiche con l’ex componente moscardelliana del partito Democratico ma anche dalla Lega che ha mal accolto le accuse di “tradimento” rivolte dallo stesso sindaco di Itri Agresti al coordinatore regionale Claudio Durigon.

La sconfitta, per di più netta, patita da Agresti ha forse creato un solco insanabile tra Fdi e Forza Italia ma anche tra il partito di Giorgia Meloni e la Lega.

Il livello di reazione di Fdi probabilmente si conoscerà nei prossimi giorni quando dovranno essere varate le commissioni consiliari al comune di Latina ed in quella circostanza dovrà avvenire, giocoforza, un regolamento di conti tra le tre principali gambe del centro destra pontino

Il Senatore Calandrini ha chiamato in causa e ha responsabilizzato direttamente il Senatore Claudio Fazzone: “Dispiace che il centrodestra abbia perso l’occasione di dimostrarsi unito per una precisa volontà di Forza Italia che, per meri calcoli politici, è andata contro quelle che sono le indicazioni dei vertici nazionali. Dispiace perche Forza Italia, dopo l’ultimo voto amministrativo, aveva avuto la disponibilità degli altri partiti che avrebbero accettato di votare un suo candidato”.

Il Senatore Fazzone quando ha capito che la corsa del sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale non sarebbe stata avallata dal polo civico e da gran parte del Partito Democratico ha virato con intelligenza sul nome del primo sindaco di Minturno che ha ottenuto il consenso della maggioranza del sindaco Coletta, del Pd e, soprattutto, nei comuni di Formia e Castelforte degli esponenti della Lega.

Ma le tre schede bianche depositate senza alcuna indicazione hanno voluto colpire sul piano politico il neo sindaco di Itri “che – come ha aggiunto il Senatore Calandrini – dobbiamo soltanto ringraziare per la disponibilità mostrata?”. Assolutamente no. Il privilegiato bersaglio leghista è stato probabilmente il principale reclutatore di Fdi in provincia di Latina, il vice segretario regionale Enrico Tiero.

Sinora il talent scout di Fratelli d’Italia, grazie all’accordo nel 2018 con Forza Italia ed il Partito Democratico, è stato il capo di gabinetto del presidente Carlo Medici e del suo successore Domenico Vulcano. Tiero è stato il primo sabato sera a maturare la convinzione di dover recuperare qualche scatolone per abbandonare un ruolo che gli ha permesso di fare il presidente ombra della provincia di Latina.

Il dirigente Fdi confidava nell’elezione di Agresti per preparare al meglio nella stanza dei bottoni del palazzo di via Costa la sua quasi certa candidatura alle regionali del 2023. Ora ce sarà un altro di capo di gabinetto che – ha specificato il neo presidente Stefanelli – “decideremo tutti insieme”. Quel “tutti insieme” riguarda anche il ruolo di vice presidente che, a meno di clamorosi ripensamenti, spetterà all’avvocato di Latina Annalisa Muzio.

Interviste Nicola Procaccini, deputato europeo Fratelli d’Italia; Enrico Tiero, vice coordinatore regionale Fdi e Pasquale Cupo Cardillo, presidente Consiglio comunale Formia e consigliere provinciale Fdi.