Ventotene / Situazione amministrativa: Minoranze scrivono al Prefetto di Latina e al Ministro Lamorgese

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VENTOTENE – E’ diventato pesantissimo clima istituzionale all’interno del comune di Ventotene a pochi mesi dall’appuntamento elettorale amministrativo e all’indomani della nuova inchiesta giudiziaria della Guardia di Finanza culminata con l’iscrizione del nome del sindaco Gerardo Santomauro e di altre otto persone sul registro degli indagati per falso e abuso d’ufficio dopo l’ennesima sortita giudiziaria dell’ex vice sindaco ed assessore al demanio Modesto Sportiello.

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale il consigliere comunale Pasquale Bernardo aveva ripetutamente affermato che il Sindaco aveva dato risposte alle oltre 30 interrogazioni consiliari presentate dal gruppo di minoranza “Ventotene Vive”, a firma congiunta o singola, inviandole all’attenzione del Prefetto di Latina Maurizio Falco “in maniera irrituale in difformità da leggi, regolamenti, convenzioni e buonsenso”.

A metterlo per iscritto una Pec inviata allo stesso Prefetto di Latina ma anche al Ministro degli Interni Luciana Lamorgese sono i consiglieri comunale d’opposizione Raffaele Sanzo, Andrea Biondo e Piero Pennacchio che chiedono l’intervento del massimo rappresentante dello stato in provincia: “Se credessimo o avessimo minimante creduto affidabili le dichiarazioni del consigliere Bernardo, saremmo a chiederle copia delle risposte, fatto, questo non contemplato dal bon ton istituzionale. Tuttavia, le affermazioni pubbliche e registrate in video, già rese in precedenti Consigli Comunali, che crediamo convintamente siano mere millanterie, necessitano, a nostro sommesso parere, di una Sua autorevole precisazione”.

I consiglieri Sanzo, Biondo e Pennacchio hanno fatto rilevare alla Prefettura di Latina “lo stato di sofferenza delle istituzioni democratiche al Comune di Ventotene, ora aggravate da queste intemerate dichiarazioni del consigliere Bernardo, non smentite dal Sindaco presidente dell’Assemblea consiliare,che chiamano inopportunamente in causa un presunto ruolo dello stesso Prefetto Falco. Ci accingiamo a chiedere copia della videoregistrazione della seduta avendo la certezza di non ricevere risposta e non saremo probabilmente in grado di fornirle il documento. La lettera al Prefetto di Latina era stata anticipata dalle minoranze dalla presentazione di un esposto inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri degli interni e di Giustizia, al Procuratore della Repubblica di Cassino e al Prefetto di Latina in cui veniva stigmatizzato il presunto comportamento “antidemocratico del Sindaco e della maggioranza. Da quattro anni impedisce ai consiglieri di minoranza di esercitare il proprio ruolo di controllo e di indirizzo dell’azione amministrativa, negando le risposte ad oltre 30 interrogazioni consiliari, così come prescritto dal vigente regolamento il per il funzionamento del consiglio comunale”.  Insomma era stato espresso il “profondo rincrescimento per l’apparente latitanza delle Autorità giudiziarie, degli organismi della trafila burocratica competente, delle istituzioni politiche, tutti debitamente informati della conduzione antidemocratica del Sindaco e dei suoi sodali”

Il Sindaco era finito nel tritacarne delle polemiche per l’”assoluta opacità nella conduzione dei rapporti politici con i consiglieri della sua stessa (ex)maggioranza nonché dei consiglieri di ‘Ventotene Vive’ che, di contro, esprimono ampiamente la maggioranza relativa dei cittadini. Opacità e personalismi hanno indotto la magistratura inquirente ad adire una specifica azione penale con infamanti imputazioni, naturalmente ferma restando la presunzione di non colpevolezza fino alla condanna definitiva”.

Naturalmente nel mirino delle minoranze è finito lo stesso ex vice sindaco Sportiello che, nonostante sia da tempo dalla maggioranza, non ha mai legato con le opposizioni che non mancano occasione di ricordare che lo stesso Sportiello “è stato amabilmente apprezzato dal Sindaco, che ha vinto le elezioni grazie proprio ai suoi voti. Intanto i consiglieri Sanzo, Biondo e Pennacchio hanno deciso di salire sull’Aventino non partecipando più alle prossime sedute del consiglio comunale di Ventotene “sino a quando il sindaco non si sarà pubblicamente scusato per il proprio comportamento antidemocratico e fino a quando non avrà dato risposta a tutte le interrogazioni inevase, ripristinando le regole di un comportamento accettabile e condiviso tra le parti”.