GOLFO DI GAETA – Formia e Gaeta per due giorni, venerdì e sabato, saranno la capitale italiana della dialisi. L’Asl di Latina ha organizzato, presso l’hotel Mirasole di Gaeta, un atteso e qualificante convegno che, dal titolo “Il catetere per dialisi peritoneale. Attualità e prospettive future”, intende tracciare il bilancio sui primi 25 anni di attività svolta a favore di questo servizio dall’ospedale Dono Svizzero di Formia ricordando come il primo intervento sia stato effettuato mezzo secolo fa. In un’altra fase storica. Il convegno è molto atteso anche per fare il punto sullo situazione cui è giunta la dialisi peritoneale nel Lazio alla luce della programmazione sanitaria della Regione e del piano aziendale della stessa Asl di Latina all’indomani della sua approvazione a maggioranza da parte dell’assemblea dei sindaci.
L’offerta dialitica sta subendo una forte domiciliarizzazione e di questa nuova frontiera intendono parlare il presidente del corso, l’attuale dirigente del servizio del “Dono Svizzero”, il dottor Antonio Treglia e il dottor Dario Musone. Quest’ultimo poi è il coordinatore di un qualificato comitato scientifico di cui fanno parte Valentin Nicosia, Riccardo D’Alessandro, Giuseppe Saltarelli, Marco Andrietti, Franco Paolo Steri e Pina Cuccurullo mentre il team infermieristico – fondamentale per garantire quotidianamente la prestazione dialitica all’utenza – è formato da Enrico Franzese, Anna Maria Forte, Giovanna Pelle, Roberto Scipione, Antonio Purificato e Simona Ferro. Lo scopo del corso è l’aggiornamento professionale su tutto quanto attiene un elemento fondamentale del successo di qualsiasi programma di dialisi peritoneale: il catetere per l’accesso al peritoneo.
“L’occasione e spunto sono – dice il dottor Treglia nell’intervista video allegata – la pubblicazione delle specifiche nuove linee guida ISPD 2019. Saranno oggetto dei lavori del corso tutti gli aspetti relativi a tale componente del sistema dialitico peritoneale, dalla valutazione pre operatoria fino alle tecniche più moderne di monitoraggio delle sue prestazioni passando, naturalmente, per l’analisi dell’esperienza multicentrica relativa alle procedure di impianto”. Ampio spazio sarà ancora dedicato alle complicanze direttamente attribuibili al catetere nonché alla loro gestione. E – come detto – un aspetto di importanza capitale nella dialisi peritoneale è il lavoro infermieristico. Per questa ragione sono previste specifiche sessioni complementari a quelle prettamente di esposizione scientifica. Il corso è aperto a medici nefrologi, chirurghi, anestesisti e infermieri. Il corso risponde ai criteri per l’aggiornamento e l’Educazione Continua in Medicina. La partecipazione al corso darà diritto ai crediti formativi attribuiti dal Ministero della Salute.
INTERVISTA Video Antonio Treglia, dirigente servizio dialisi ospedale “Dono Svizzero” Formia