I film che hanno portato il blackjack sul grande schermo

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Non occorre essere frequentatori assidui del tavolo verde per conoscere i più famosi giochi di carte. Molti di questi, infatti, hanno finito negli anni col diventare fonte di ispirazioni per alcune pellicole passate alla storia e che hanno contribuito alla diffusione dei giochi stessi in giro per il mondo. Parliamoci chiaro: se non fosse stato per i lungometraggi del grande schermo che spesso e volentieri vengono passati poi in tv, forse tanti italiani avrebbero conosciuto comunque il poker, ma altrettanti non avrebbero mai sentito nominare il blackjack. Si tratta di un gioco nato in Francia e che ha goduto di un’improvvisa popolarità soprattutto in America agli inizi del secolo scorso. Come se non bastasse, il blackjack è caratteristico perché presenta regole assai differenti rispetto al poker.

Non si gioca tutti contro tutti, ma uno alla volta i giocatori affrontano il mazziere. Lo scopo del gioco è quello di raggiungere più punti di quest’ultimo, senza superare quota 21. “Ving-et-un” era infatti il nome originale del gioco quando fu inventato in terra transalpina. Sono stati gli americani a ribattezzarlo, in virtù di una vecchia regola che garantiva successi maggiori se si ottenevano subito i 21 punti con un asso e un jack di picche. “21” è anche il nome del film più celebre dedicato al blackjack e che rappresenta una pietra miliare per gli appassionati. La pellicola, prodotta nel 2008, racconta le vicende dello storico MIT Blackjack Team, un gruppo di giovani studenti dell’Istituto di tecnologia del Massachusetts che si scoprirono abili nel conteggio delle carte, una delle pratiche più rischiose nelle sale, tale da portare all’esclusione dal tavolo se si viene scoperti ad effettuarla. Grazie alle loro grandi capacità mnemoniche e matematiche, i ragazzi vinsero grosse somme in quel di Las Vegas tra gli anni ’80 e ’90.

I più sentimentali ricorderanno invece con maggior piacere “Rain Man”, in cui i due fratelli protagonisti riescono a ricucire il proprio rapporto proprio grazie al blackjack. La vita di Charlie Babbitt potrebbe cambiare quando il padre, col quale aveva rotto i rapporti da tempo, viene a mancare. La quasi totalità della ricca eredità viene però lasciata Raymond, fratello di cui Charlie aveva praticamente dimenticato l’esistenza. L’autismo di Raymond si rivela vincente al tavolo verde e Charlie pensa bene di sfruttare il parente ritrovato per i suoi scopi, finendo con l’affezionarcisi e scoprendo che era lui a cantargli canzoncine da piccolo e non “Rain Man”, personaggio di fantasia che si era inventato storpiando il nome di Raymond, confondendo i ricordi.

Molti altri film hanno toccato l’argomento del blackjack solo in maniera marginale. Possiamo citare facilmente “Croupier”, storia di uno scrittore provetto che vola a Londra dopo aver accettato il lavoro da inserviente in un casinò e rimane folgorato dalla vita notturna nelle grandi sale. Anche “Una notte da leoni”, ambientato peraltro a Las Vegas, menziona il blackjack, effettuando tra l’altro una curiosa citazione allo stesso “Rain Man”.

Insomma, nonostante il blackjack sia un gioco piuttosto datato, per molti conserva ancora oggi un forte valore folkloristico. D’altro canto, lo storico gioco del blackjack online non sarebbe tale senza una componente tradizionalistica. Il blackjack è molto richiesto nelle sale, in tutte le sue varianti. Di certo il gioco non potrà conoscere particolari evoluzioni da qui in avanti, ma il cinema potrà tranquillamente continuare a descriverne il background.