Gaeta / Tumori pediatrici, la campagna di sensibilizzazione “Accendi d’oro, accendi la speranza”

Attualità Gaeta Sud Pontino

GAETA – Il Comune di Gaeta unitamente al centro per le adozioni internazionali, partecipa come ogni anno alla campagna di Sensibilizzazione nazionale “Accendi d’oro, accendi la speranza” promossa dalla Figop, un evento che ha lo scopo di accendere l’attenzione sull’impatto del cancro dei bambini e degli adolescenti e sulle loro famiglie.

Settembre è il mese scelto da Childhood Cancer International – CCI – per accendere l’attenzione di tutti sulle problematiche e sui diritti di tutti i bambini e gli adolescenti malati di cancro attraverso l’illuminazione di luce dorata di edifici, monumenti e punti simbolici di paesi e città in tutto il mondo, e la distribuzione pubblica, nei luoghi di cura e nelle case d’accoglienza del Nastrino dorato, simbolo dell’Oncoematologia Pediatrica. L’oro è il colore scelto per rappresentare la loro forza, il coraggio e la resilienza.

“Il cancro pediatrico – si legge in una nota a firma del Centro per le adozioni “Ernesto” – è la principale causa di morte per malattia nei bambini: ogni giorno, ci sono quasi 700 nuovi casi di cancro infantile in tutto il mondo. In Europa, 35.000 casi ogni anno. In Italia, circa 2.400. Di questi, l’80% guarirà; il 20% non supererà la malattia. Con una maggiore sensibilizzazione sul cancro infantile, si avranno maggior consapevolezza dei primi sintomi, diagnosi più precoci, un aumento dei finanziamenti alla ricerca, terapie più adatte e più mirate ai bambini e, in ultima analisi, un miglioramento nei risultati di cura dei bambini con diagnosi di cancro pediatrico”.

E conclude: “Il Centro per le adozioni internazionali, nell’ambito del progetto a tutela del diritto alla salute del bambino realizzato in collaborazione con l’assessorato alla sanità, sostiene e aderisce ogni iniziativa che come questa del ‘Settembre d’oro’ sia utile a tutelare il diritto alla salute di ogni bambino e a sollecitare una maggiore cura e tutela del benessere dell’infanzia”.