Acqualatina, Trano: “Riconfermati i soliti noti e servizi pessimi”

Economia Latina

LATINA – “Dopo aver fatto un bando, con cui rivolgendosi soprattutto a professori universitari cercava i migliori per formare il nuovo Consiglio di Amministrazione, Acqualatina ha confermato i soliti noti e ancora una volta è pure emerso che i servizi forniti dalla società mista che gestisce il servizio idrico sono pessimi. Come se nulla fosse, però, i sindaci hanno continuato ad approvare le scelte della spa dell’acqua e pure gli aumenti delle già salatissime bollette. Il gestore si trova di nuovo in classe E, la più bassa, per adeguatezza del sistema fognario, qualità dell’acqua erogata, elevata vulnerabilità delle fonti di approvvigionamento, ovvero delle sorgenti, e perdite idriche. Ai sindaci sembra andare bene così. Tanto da dare il via libera agli aumenti tariffari appunto, con la sola contrarietà dei Comuni di Bassiano e Ventotene e l’astensione di quelli di Formia e Castelforte.

On. Raffaele Trano

Nel piano degli investimenti sulle sorgenti previsto un solo intervento nel 2023 a Mazzoccolo. L’ennesimo tradimento ai danni dei cittadini è stato consumato. I cittadini continueranno a pagare sempre di più e per servizi sempre scadenti, come sanno bene soprattutto nel sud pontino, dove di frequente i rubinetti sono a secco o sgorga soltanto acqua marrone, inutilizzabile. Tutto questo non è accettabile e lo è ancor meno che chi è stato eletto anziché fare gli interessi della propria comunità sembra fare solo quelli di Acqualatina”. A dichiararlo Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera.

In effetti questa storia del bando è abbastanza curiosa. L’11 febbraio 2021, Acqualatina ottiene la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio di uno specifico bando per individuare i membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, come previsto da un disciplinare approvati dall’assemblea della società idrica nel 2015.

Il bando prevede tra l’altro che i candidati devono “essere in possesso di diploma di Laurea vecchio ordinamento o di diploma di Laurea magistrale nuovo ordinamento”. Già qui verrebbe da fare qualche osservazione perché non sono previste esclusivamente titoli di tipo “tecnico”. Ci si aspetterebbe comunque, dati i compensi di tutto rispetto previsti dal consiglio di amministrazione, che al bando partecipino professori universitari ed esperti del settore provenienti da realtà similari. L’aspettativa potrebbe essere ulteriormente corroborata dalle diverse cause di inelegibilità ed incompatibilità elencate, e dal fatto che i candidati non devono aver avuto un rapporto di lavoro od un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione d’opera retribuita con la Società nei precedenti tre anni.

Ma c’è un però. Una eccezione tutta italiana che ha portato dritti dritti alla riconferma dei membri del CdA di parte pubblica:  “la possibilità prevista dagli artt. 21 e 27 dello Statuto Sociale per i componenti degli Organi uscenti di riproporre la propria candidatura”.