Concorsopoli Asl Latina, i due arrestati in silenzio davanti al giudice

Cronaca Latina

LATINA – Tutto come previsto. Sono rimasti in silenzio e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito, i due alti funzionari dell’Asl di Latina arrestati venerdì scorso e finiti ai domiciliari con la grave accusa di aver anticipato i quesiti a cui alcuni dei candidati hanno risposto nel corso dei colloqui orali dei due concorsi di cui gli stessi Raimone ed Esposto erano rispettivamente presidente e segretario verbalizzante. E’ durato davvero poco – poco meno di tre minuti – l’interrogatorio programmato davanti il Gip del Tribunale Giuseppe Cario, il magistrato che aveva emesso l’ordinanza che, richiesta dal procuratore aggiunto Carlo La Speranza e dal sostituto procuratore Valerio De Luca, ha spedito Rainone ed Esposto ai ‘domiciliari’ con le ipotesi di reato di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti d’ufficio. Il silenzio dei due indagati ha avuto una caratteristica nella strategia difensiva elaborata dai rispettivi legali, Leone Zeppieri e Renato Archidiacono. Puntano ora sull’annullamento dell’ordinanza del Gip Cario davanti il Tribunale del Riesame. Nelle prossime ore presenteranno due specifici ricorsi in cui definiscono “spropositata” l’applicazione degli arresti domiciliari in rapporto all’”inconsistenza”, sul piano tecnico-giuridico, dei due reati ipotizzati dalla Procura di Latina.

L’inchiesta intanto va avanti – gli indagati complessivamente sono ulteriori otto persone tra cui tre membri delle due commissioni concorsuali e cinque candidati risultati vincitori – e sul piano politico è caduta la testa di uno di loro. Dalla serata di martedì Giuseppe Tomao, del Partito Democratico, non è più presidente del consiglio comunale di Minturno. Ha annunciato sul suo profilo facebook la decisione di rassegnare le sue dimissioni dopo che un’analoga richiesta gli era stata formalizzata, al termine di una drammatica riunione del direttivo, dal coordinatore comunale Dem Franco Esposito. L’istanza era arrivata alla vigilia di un consiglio comunale, poi annullato per mancanza del numero legale, che lo stesso Tomao avrebbe dovuto presiedere. Ha effettuato in tempo quel “passo di lato” invocatogli dal Pd per responsabilità ed opportunità istituzionale prima che il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia proponesse una mozione di sfiducia che molto probabilmente alcune componenti dello stesso Pd avrebbero sostenuto.

Intanto si susseguono i commenti politici alla decisione di Tomao di dimettersi. Il gruppo politico “Minturno Cambia” ha espresso al dimissionario presidente del consiglio comunale “il proprio apprezzamento per questo gesto, riconoscendo in esso un’espressione di libertà e di sensibilità istituzionale, che torna ad onore della persona e del servizio prestato in questi cinque anni in cui ha guidato l’assise comunale con senso delle istituzioni e capacità. Fiduciosi nella giustizia e nell’operato delle forze dell’ordine e della Magistratura vogliamo infine augurargli di risolvere quanto prima – ha commentato il consigliere comunale Gennaro Orlandi – la vicenda personale che lo ha visto colpito”
Intanto è una questione interna al Partito Democratico la successione di Tomao alla presidenza del massimo consesso civico urbano. I candidati sono potenzialmente tre: Francesco Sparagna (favorito) e Americo Zasa per la componente vicina al segretario provinciale Dem Claudio Moscardelli ed il capogruppo consiliare Matteo Marcaccio, punto di riferimento di uno dei due consiglieri regionali pontini del Pd Enrico Forte.

Quella del prossimo consiglio comunale di Minturno sarà un’elezione a tempo in considerazione del voto amministrativo in programma in autunno. Ma con una campagna elettorale (in salita) da compiere diverse articolazioni della maggioranza Stefanelli ipotizzano di attribuire la presidenza del consiglio alle minoranze che in questa vicenda – come ribadito dallo stesso Tomao- hanno palesato un significativo garbo istituzionale. E a svolgere con imparzialità e terzeità questo ruolo di presidente potrebbero essere i consiglieri Maurizio Faticoni, Massimo Moni (Lega) ed uno dei consiglieri di Fratelli d’Italia, Tommaso Iossa ed il primo degli eletti alle amministrative del 2016, Fausto La Rocca. I prossimi,a tal riguardo, saranno giorni decisivi…