Itri / Elezioni, Giovanni Agresti fonda “Ripartiamo” e lancia la sfida all’ex sindaco Fargiorgio

Itri Politica

ITRI – Al momento è il nome di una associazione. Tra alcune settimane si trasformerà in una lista con la quale cercherà di diventare sindaco di Itri per la terza volta. Un record. A quindici giorni dallo scioglimento anticipato del consiglio comunale con le dimissioni di massa di 10 consiglieri su 16, Giovanni Agresti, imprenditore della sanità privata con interessi a Roccasecca in provincia di Frosinone, ha rotto gli indugi lanciando la sfida all’avvocato Antonio Fargiorgio costretto ad abbandonare la guida del comune con quattro mesi di anticipo rispetto alla naturale conclusione della consiliatura.

Agresti è il presidente di “Ripartiamo”, un sodalizio culturale “fortemente motivato a dare risveglio ad un paese, da tempo, ormai, profondamente dormiente sui grandi temi che toccano il territorio locale e la Comunità intera”. Che questo contenitore sia figlio della rivolta contro l’ex sindaco Fargiorgio la conferma arriva dai nomi che campeggiano nel suo statuto fondativo. Tre dei principali dirigenti e collaboratori di Agresti – sindaco di Itri dal 1992 al 1994 e nel decennio 2001-2011, assessore provinciale al bilancio dal 1999 al 2004 e dal 2016 presidente del settore “Sanità” di Federlazio – hanno deciso di dimettersi da consiglieri comunali. Si tratta di tre avvocati: Giuseppe Cece, che di “Ripartiamo” è vice presidente, di Vittoria Maggiarra (segretaria) e dell’ex assessore ai lavori pubblici della prima giunta Fargiorgio Salvatore Ciccone.

Giovanni Agresti

Questa associazione è stata costituita con un obiettivo: predisporre un programma elettorale “in grado di cambiare radicalmente il modo di amministrare il paese, partendo – incalza l’ex sindaco Agresti – dalle necessità di tutti i suoi cittadini, contestualizzate con la realtà del territorio, nella certezza che serietà, competenza, capacità professionali ed onestà degli uomini e delle donne siano elementi indispensabili ed imprescindibili per caratterizzare un’amministrazione all’altezza di svolgere il mandato conferitole dai cittadini sulla base della fiducia”. Agresti sa che ora il suo prioritario obiettivo, assai delicato, è di definire l’accordo elettorale con Forza Italia, uno dei principali alleati (presente in consiglio con tre esponenti ed in Giunta con due assessori) dell’ex sindaco Fargiorgio che, dopo mesi di tensione, ha deciso di staccare la spina e di provocare la conclusione anticipata del mandato amministrativo.

L’imprenditore aurunco vuole tornare in sella, vincere ma il giorno dopo “sapere anche governare con le migliori risorse del territorio”. In questa prospettiva ha confermato di aver avuto un incontro “molto proficuo” con il segretario regionale di Forza Italia Claudio Fazzone e con quello comunale Michele Stamegna: “I presupposti per percorrere insieme un cammino comune sono stati già delineati – ha aggiunto Agresti- Vanno soltanto definiti concordando quelle regole che armonizzino un’alleanza che sarà civica ma anche politicamente molto eterogenea”.

Quella di Agresti potrebbe diventare una supercorazzata che solo un timoniere esperto e collaudato potrà guidare. È già in cassaforte l’accordo con il coordinatore comunale della Lega Raffaele Mancini ( che candiderebbe l’assessore uscente Mario Di Mattia che, dimettendosi per primo, ha motivato gruppo consiliare di Forza Italia a voltare le spalle a Fargiorgio) e soprattutto con Fratelli d’Italia di Elena Palazzo. Agresti poi vanta un passato politico molto poliedrico: prima di confluire in Alleanza nazionale ha militato nella Dc. In questa fase quando Agresti aveva le chiavi della cassaforte della provincia la sua segreteria era guidata da un democristiano doc di Latina. Era Enrico Forte, ora uno dei due consiglieri regionali pontini del PD. “Ma sto parlando anche Claudio (Moscardelli, il segretario provinciale dei Dem) e con Salvato re La Penna (il secondo consigliere regionale) perché la mia coalizione – ha aggiunto Agresti- ha bisogno anche del Pd per rilanciare, dopo cinque anni di completo anonimato, l’amministrazione comunale di Itri”.

Ma non sono tutte rose e fiori. C’è troppo affollamento e stanno meditando di scendere da questa supercorazzata due dei firmatari delle dimissioni anti Fargiorgio. L’avvocato Vittoria Maggiarra, con un passato nell’ala sinistra del PD, accusa i sintomi dell’orticaria quando il contatto è troppo ravvicinato con Forza Italia. Il capogruppo uscente del Movimento cinque stelle, Osvaldo Agresti (nipote acquisito del candidato a sindaco Giovanni),ha capito subito che il ritorno in consiglio passerà solo un’autonoma sfida elettorale. È quella che sta promuovendo di nuovo l’avvocato Antonio Fargiorgio. I suoi, al momento, non sono problemi di abbondanza ma “c’è tempo ancora e a ricordarmelo sono ogni giorno i cittadini che incontro in strada”.

Per Giovanni Agresti invece quello dell’associazione “Ripartiamo” sarà un programma “aperto, basato sull’operatività di tavoli tecnici orientati verso tutti i settori e pronto a recepire proposte, suggerimenti e integrazioni da parte dei cittadini e dei vari operatori locali, tutti pronti a contribuire alla rinascita, alla crescita ed al miglioramento della cittadinanza itrana. L’uomo e la famiglia saranno al centro dell’azione amministrativa nella imprescindibile necessità di recuperare il rapporto fiduciario tra cittadini e istituzioni, superando una volta per tutte l’atavico schema di governo basato su di una politica clientelare e padronale, indifferente ed incurante delle concrete esigenze e degli autentici bisogni della gente.

I servizi alla persona, la sanità e la medicina del territorio, il tessuto e l’arredo urbano, la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, il turismo e la cultura, un nuovo PRG improntato su servizi a supporto della piccola-media impresa itrana, la formazione e l’educazione scolastica, l’investimento sui giovani e sulla imprenditoria giovanile, l’edilizia popolare, il problema dell’acqua e i piani di investimento pluriennali con il gestore idrico per il risanamento ed il potenziamento delle condotte sul territorio comunale, saranno i temi fondanti l’azione di governo cittadino, volta a recuperare i valori ed i principi ispiratori di una governance riformatrice e moderata. Alla base di tutto, la legalità, la trasparenza e la pubblicità degli atti e dell’azione amministrativa, coadiuvanti essenziali del concetto stesso di “equità, pari opportunità e giustizia sociale”, da garantire attraverso il rafforzamento dei sistemi di controllo gestionale e strategico e la riorganizzazione della pianta organica dell’Ente comunale; a tal fine sarà necessario altresì potenziare i progetti di formazione e di aggiornamento del personale, attivare procedure selettive pubbliche di reclutamento da gestire all’insegna del merito, dell’esperienza e della competenza sul campo, attribuendo finanche forte responsabilizzazione all’Organo della dirigenza amministrativa.”

Insomma un ‘grande progetto di rilancio e di rinascita per Itri” alla cui base si afferma, con l’ampia condivisione dei suoi sostenitori, la candidatura a Sindaco dello stesso Giovanni Agresti, figura di spicco nel mondo politico per la sua grande esperienza e maturità. Con queste doti – si legge in un comunicato dell’associazione appena costituita certamente saprà guidare la nuova classe dirigente, fortemente schierata al suo fianco, nell’attività di governo del paese e verso auspicate prospettive di sviluppo e di crescita del territorio locale.”