Ponza / Abusi sessuali sulle tre figli minori, arrestato pastore evangelico estradato dalla Scozia

Cronaca Ponza

PONZA – Era fuggito in Scozia perché aveva capito che per lui le ore erano contate. Una delle figlie, infatti, aveva raccontato alla polizia i 20 anni di abusi sessuali consumati dal padre su di lei e sulle sorelle, violentate già a 5 anni. L’uomo, di 50 anni, è stato per anni pastore Evangelico sull’isola di Ponza, conosciuto praticamente da tutti. Ora è stato è stato assicurato alla giustizia e da giovedì è di nuovo in Italia. La Polizia, le forze dell’ordine scozzesi, lo Scip, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia da tempo erano impegnate per rintracciare l’uomo che dopo la denuncia per violenze di una delle figlie, aveva fatto perdere le proprie tracce trasferendosi nella periferia di Edimburgo, capitale della Scozia. Secondo le indagini avviate dagli agenti del commissariato di Cassino, sotto il costante coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino, Maria Beatrice Siravo l’uomo, aveva tentato la fuga all’estero con la moglie ed alcuni dei suoi figli, quando si era sentito braccato dalle forze dell’ordine italiane.

Una storia di violenza che secondo il racconto di una delle figlie del pastore si sarebbe consumata tra le mura domestiche ed era iniziata nel 2000, a Ponza, dove l’uomo, pastore di una confessione religiosa evangelica, viveva con la propria famiglia. Gli investigatori, grazie alle testimonianze minuziosamente raccolte ed allo svolgimento di accurati servizi tecnici, hanno potuto ricostruire i contorni dell’oscura fatta di abusi sessuali compiuti dal padre nei confronti delle figlie, già a partire dalla tenera età di 4-5 anni. Le prove raccolte hanno fatto emergere uno spaccato di violenze quotidiane, iniziato nel 2004 e conclusosi nel 2019, quando una delle figlie, ormai maggiorenne, si è ribellata. La giovane aveva anche tentato invano di convincere anche la madre e le altre due sorelle a ribellarsi, essendo anche loro vittime delle stesse travagliate vicende e totalmente succubi dell’uomo.

La giovane 18enne ha raccontato il suo infermo ad altre due donne: il dirigente del commissariato di Polizia di Cassino, il vicequestore Giovanna Salerno, ed il sostituto procuratore Beatrice Siravo. Le indagini che sono seguite hanno dovuto verificare quei racconti pesanti conditi da tanta omertà, di natura familiare e religiosa. La ragazza ha raccontato come il padre Evangelico la costringesse, tutti i giorni, durante i “pisolini pomeridiani”, a subire palpeggiamenti nelle parti intime e finanche rapporti sessuali. E se ci fossero stati rifiuti, inevitabili sarebbero state le botte. Un clichè che si perpetrato anche quando la famiglia del pastore evangelico ha lasciato Ponza perdendo anche il suo incarico religioso. Aveva trovato rifugio in un anonimo villaggio alla periferia dio Edimburgo sino a quando la sua fuga si è interrotta con l’arrivo degli agenti della dottoressa Giovanna Salerno.