Gaeta / “Non era una bomba”: il sindaco Mitrano racconta il lieto fine del ritrovamento in via Venezia

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GAETA – “Tutto bene quel che finisce bene”, è l’esordio della reazione del sindaco Cosmo Mitrano che ha commentato ai microfoni di un locale blog il termine dell’intervento degli artificieri provenienti da Caserta in via Venezia a Gaeta. A quanto pare  quella che nella mattinata di ieri era stato bollato come il ritrovamento di un ordigno bellico, probabilmente risalente alla Seconda guerra mondiale e che addirittura si vociferava potesse essere una “mina anti-uomo” o “anti-sbarco”, altro non è che un oggetto ingannevole per la sua conformazione, ma del tutto innocuo. 

“Non era una bomba”, ha quindi dichiarato il Primo Cittadino, quella presumibilmente ritrovata  nel cantiere durante le previste procedure di “bonifica ordigni bellici” nell’area dell’ex-struttura geodetica, dove sono è in corso lo svolgimento dei lavori di costruzione del nuovo Palazzetto dello Sport. Ieri, subito dopo l’avvistamento, in città erano scattate a stretto giro le misure di sicurezza: l’area – interessata  e compresa  tra piazza Trieste, via Amalfi e via Venezia, dove tra l’altro sono presenti istituti scolastici di diverso ordine e grado e la chiesa di San Paolo – era stata evacuata, come da procedura, e gli Uffici comunali avevano allertato le Autorità competenti coordinate dalla Prefettura di Latina.

L’area era stata messa in sicurezza “in attesa della rimozione dell’ordigno” nei tempi e modi previsti dalle circostanze e pertanto era stata anche emanata l’ordinanza n. 85 dell’11 marzo 2021 disponendo l’immediata chiusura in via cautelare, in attesa delle opportune verifiche da parte degli organismi tecnici competenti, fino al 14 marzo 2021 degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, dei luoghi di culto e di tutti i locali loro annessi adiacenti il luogo del ritrovamento.

Al momento la circolazione al traffico nella zona è già stata riaperta; il sindaco Mitrano,  nella giornata di oggi, deciderà se e come consetire il rientro a scuola o la prosecuzione con la didattica a distanza, visto anche l’approssimarsi dell’eventualità, per la prossima settimana, della dichiarazione della Regione Lazio in “zona rossa”.