Omicidio di Romeo Bondanese, disposta la perizia tossicologica

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FORMIA – La Procura dei Minorenni di Roma ha fretta per completare le indagini sull’omicidio di Romeo Bondanese, il 17 anni di Formia ucciso con una sola coltellata la sera di Carnevale sul terrazzo che sovrasta la darsena de La Quercia”. In quest’ottica il magistrato titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Maria Perna ha disposto una mirata perizia tossicologica, oltre che alcuni specifici esami biologici ed ematochimici, nei confronti delle persone, indagate e non, che hanno avuto a che fare, direttamente ed indirettamente con l’aggressione mortale del 17enne di Formia.

La Procura ha nominato la tossicologa del Policlinico Gemelli Sabina Strano Rossi e la perizia, che prenderà il via venerdì, riguarda anche alcuni reperti organici prelevati nel corso dell’autopsia al povero Romeo Bondanese e ha un solo obiettivo: verificare se i partecipanti o le stesse vittime dell’aggressione della sera di martedì grasso abbiano assunto o meno sostanze stupefacenti ed alcool prima del tragico episodio. La dottoressa Strano Rossi ha chiesto 45 giorni prima di consegnare la sua relazione al Pm inquirente che dovrà verificare se sul corpo della vittima, alla luce dei campioni prelevati nel corso dell’autopsia, vi fossero tracce riconducibili ad altre persone coinvolte nella tragica vicenda.

A questo accertamento le difesa del giovane di 17 anni di Casapulla, accusato di essere il presunto autore dell’omicidio di Bondanese, parteciperà – come hanno annunciato gli avvocati Luigi Tecchia e Giuseppe Biondi – anche un consulente di parte: si tratta del biologo e genetista forense Eugenio D’Orio, dell’Università Federico II di Napoli. Intanto il sostituto procuratore Perna ha convocato a Roma un giovane di Formia che, secondo la ricostruzione della Polizia, aveva bloccato in tempo il feritore di Romeo. Il suo racconto, che è stato secretato, ha ripercorso le fasi dell’inseguimento prima che il 17enne di Casapulla, dopo aver gettato a terra un cappellino, tentasse di fuggire in sella ad uno scooter in compagnia di un amico che lo attendeva in via Vitruvio.

Secondo una ricostruzione della polizia i giovani campani in fuga durante la fuga si erano dati appuntamento nei pressi della chiesa di San Giovanni Battista prima di tornare, in sella a tre scooter, in provincia di Caserta.