Omicidio Willy, “fu morte veloce e violenta”

Cronaca Regione Lazio

Colleferro – Quella di Willy fu una morte tanto veloce quanto cruenta al punto che gli organi vitali del 21 enne aspirante cuoco capoverdiano residente con la famiglia Paliano sono stati considerati “mal riconoscibili” perché letteralmente frantumati da una pioggia di calci e pugni.

A metterlo ora per iscritto è il dottor Saverio Potenza, il medico legale incaricato dal sostituto procuratore della Procura di Velletri Luigi Paoletti  di capire e definire le ragioni per quali è morto Willy Monteiro Duarte il 6 settembre scorso in pieno a Colleferro. Il dottor Potenza ha dovuto chiedere una proroga di 15 giorni per ultimare la  sua perizia medico legale chiestagli dalla Procura di Velletri. Due mesi di tempo non sono bastati per ricostruire, attraverso mirati accertamenti esterni, autoptici, radiologici ed istologici, l’omicidio  di cui fu vittima il povero Willy solo perché aveva cercato di aiutare un amico coinvolto in una rissa.

Ma come è morto il 21enne aiuto cuoco? Secondo  il medico legale nominato dalla Procura il decesso è attribuire alla vasta lesione al cuore o a quella accertata alla base del collo. Ma nella relazione non esclude che possa esserci stata una concausa dei due colpi. Potenza poi menziona una serie di infiltrazioni emorragiche che hanno interessato testicoli, cuore, polmoni, pancreas e milza, provocate – scrive il medico legale – da uno o più mezzi di natura collusiva che hanno colpito il povero Willy “in maniera cronologicamente concentrata, seppure in tempi rapidamente diversi”.

Insomma la morte di Willy fu veloce e violenta e la conclusione cui è giunto il perito della Procura è la stessa dei Carabinieri: nessuna caduta accidentale o  “unico urto al suolo” ma le lesioni sono state provocate da mezzi di offesa naturali quali sono pugni e calci. Willy Monteiro Duarte è morto in poco tempo e per lui non c’è stato scampo.

Per il suo omicidio sono stati arrestati i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Se quest’ultimo ha ricostruito quanto avvenuto, gli altri tre indagati hanno sempre  ribadito la loro estraneità alla rissa, di non avere alzato un dito su Willy.