Gaeta / Lo sport come esempio, ecco la “Settimana della lettura” all’I.C. “Principe Amedeo”

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GAETA – L’isituto comprensivo “Principe Amedeo” di Gaeta ha organizzato, come ogni anno scolastico, diverse attività durante la cosiddetta  “Settimana della lettura”, grazie alla quale i ragazzi hanno potuto avvicinarsi ai libri in maniera divertente e creativa, in modo da poterne scoprire il grande potere evocativo e non solo. Nei giorni scorsi si è conclusa la prima fase di questo percorso, in occasione della quale alcune classi della Scuola secondaria di primo grado hanno scelto di realizzare un illustrazione legata al testo propostogli.

Scegliere un libro equivale a designare il messaggio che si vuol trasmettere e il libro proposto agli alunni. quest’anno, è stato “Vittorie imperfette” di Federico Vergari, volendo chiaramente proporre, come esempio di vita, la forza di volta che gli atleti mettono nella pratica sportiva.  In un momento storico complesso come quello consegnato da un mondo in preda alla pandemia da Covid-19, lo sport – che pure è tra i settori, che come altri, si è visto ridimensionare – è stato proposto agli studenti come linguaggio universale , attraverso i venti capitoli del libro con il quale l’autore racconta la storia di atleti che non si sono mai arresi neanche davanti ad un ostacolo, quando sarebbe stato più facile mollare tutto e, invece, ancora una volta in più hanno deciso di rimboccarsi le maniche.

Le inziative legate alla “Settimana dei libri” proseguiranno fino al prossimo venerdì; quella che si è conclusa è solo la prima fase che è stata evidenziata dalla premiazione dei migliori lavori selezionati e con la donazione ad ognuno degli studenti di un libro di lettura.

“D’altra parte ogni riconoscimento è sempre una ‘rinascita’ e tutto il percorso educativo e formativo di quest’anno, nel nostro Istituto, è all’insegna della parola chiave ‘rinascita'”- ricorda a margine dell’iniziativa la diringete della “Principe Amedeo” Maria Angela Rispoli, che prosegue: “Auguriamo ai nostri ragazzi di sentirsi sempre come l’araba fenice, pronta a risorgere, a rinascere dalle proprie ceneri, e conservare le esperienze maturate per arricchire il loro cuore e la loro mente”.