Coronavirus, Uil Fp al direttore generale Asl Latina: “Assumere nuovo personale sanitario”

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LATINA – Sinora la controversia aveva soltanto un carattere sindacale. Non lo è più nel momento in cui è stato investito il neo Prefetto di Latina Maurizio Falco: l’impennata di contagi al Covid sul territorio della provincia di Latina richiede un’immediata ed inderogabile assunzione di personale sanitario. La segreteria provinciale della Funzione Pubblica, dopo le reiterate note inviate al direttore generale dell’Asl Giorgio Casati, ha lanciato un vero e proprio allarme relativamente a quella che è stata definita l’”estrema gravità” determinata “dalla già carente dotazione organica dell’Asl Latina, oltretutto ulteriormente aggravata dalla pandemia del Covid-19”. Il sindacato ha investito del problema il Prefetto Falco e i sindaci dei 33 comuni pontini per sollecitare un incremento delle dotazioni organiche in seno alle strutture ospedaliere della provincia di Latina per le quali una serie di disposizioni di servizio hanno sospendono le ferie al personale sanitario Medico, Infermieristico, Tecnico e di Supporto, lo stesso che ha già sostenuto nel periodo febbraio-giugno – ha ricordato il segretario provinciale della Funzione Pubblica della Uil – un’altra recente battaglia contro l’epidemia”.

Insomma servono forze fresche per tentare di far fronte alla grave situazione epidemiologica in atto. Quello in servizio è un personale già provato ed il sindacato sostiene che le carenze degli organici nell’attuale organizzazione ospedaliera e territoriale non garantisce una risposta adeguata a favore dei cittadini. La stessa Uil ha suggerito l’individuazione di una o più strutture ospedaliere pubbliche dismesse o sottoutilizzate all’interno della stessa Asl Latina finalizzata alla trasformazione di un Ospedale Pilota Covid19 – completo di Accettazione, Rianimazione, malattia infettive, diagnostica da utilizzare esclusivamente per la coronavirus. Un’altra richiesta riguarda il potenziamento della rete territoriale di prevenzione dedita al coordinamento della tracciabilità dei tamponi, alla domicilializzazione delle cure e controlli, alo screening alla prevenzione scolastica e sociale. Andrebbe potenziata la rete per la profilassi – vaccini ordinari e specifici Covid-19 – ma un’assoluta priorità resta l’assunzione immediata di personale medico, infermieristico, Oss, tecnico sanitario e amministrativo a tempo indeterminato e Full time, utilizzando le graduatorie vigenti ed, in loro assenza, la predisposizione di concorsi ad hoc . “L’esperienza della prima ondata di contagi Covid-19 deve essere d’insegnamento per tutti, ossia la trasformazione iniziale di tutti gli ospedali provinciali, compresi quelli di FormiaTerracina-Fondi, in ospedali dediti al trattamento della SARS-coV-2 non è percorribile, poiché ha prodotto un rischio elevatissimo della trasmissione virale tra pazienti, personale e visitatori. Inoltre – ha aggiunto Ferrara – ha evidenziato fortemente le inadeguatezze delle strutture e della organizzazione. Così come è improponibile la totale trasformazione del Dea di I livello (l’ospedale Santa Maria Goretti) in ospedale interamente dedicato alle cure SARS-coV-2, poiché l’inadeguatezza strutturale e organizzativa ha prodotto una vera implosione dei servizi. Appare altrettanto ovvio che la trasformazione di tutti gli ospedali ha impedito le irrinunciabili cure e prevenzione per le patologie ordinarie, determinando uno stop dei trattamenti terapeutici e di profilassi concernenti malattie gravi quali le patologie neoplastiche, chirurgiche e metaboliche”.

La Funzione Pubblica della Uil di Latina ammette che il rallentamento pandemico durante il periodo estivo è servito, forse, a “leccarsi le ferite dopo la battaglia”, ma “certamente non è stato utilizzato per attuare una programmazione funzionale dei servizi ospedalieri e di prevenzione territoriale in previsione di una probabile seconda ondata. Purtroppo lo sforzo di queste ultime trasformazioni sia strutturali sia organizzativi e successivamente la necessità di ritornare alla normalità, per fronteggiare l’eccessivo accumulo di mancate risposte sanitarie per le cure ordinarie, ha distratto tutti dalla necessità di una programmazione tesa a predisporre un assetto strutturale e organizzativo funzionale”. Il sindacato lancia un guanto di sfida all’Asl di Latina: “Non è più tollerabile assistere alla spremitura dell’esiguo personale in servizio e non assumere i professionisti disoccupati e precari! Siamo fermamente convinti che la sanità pubblica necessita di un investimento straordinario da impiegare obbligatoriamente nelle risorse umane, strutturali e strumentali onde contrastare la fase emergenziale senza pregiudicare nessun bisogno di salute, salvaguardando sia le azioni per fronteggiare la pandemia sia la complessità delle cure ordinarie. Questo è il tema, questo è l’obiettivo da raggiungere e questo ci impone la vigente legislazione nonché la nostra coscienza. Oggi, più che mai, la vera priorità è diventata la salvaguardia della salute, bene imprescindibile per preservare il nostro tessuto produttivo e sociale. Viviamo una fase di forte emergenza, pertanto la Politica e le Amministrazioni Pubbliche sono obbligate a fare scelte finanziarie e programmatiche coraggiose e importanti per la collettività, avendo cura di prediligere l’utilizzo delle risorse economiche per le priorità primarie rispetto ai bisogni secondari”.