Gaeta e il mondo dello sport in lutto per la scomparsa di Franco Albano

Gaeta Sport

GAETA – Guerriero e, a volte, spigoloso caratterialmente sul rettangolo di gioco o in prossimità delle sue vicinanze, generoso e amabile invece fuori da ogni qualsivoglia contesto calcistico. Gaeta, ma anche Formia, piangono un uomo che definire “mitologico” forse è anche riduttivo. Se n’è andato a 80 anni tondi tondi Franco Albano, un’autentica bandiera di una Polisportiva che purtroppo non c’è più. Ce l’ha portato via un brutto male che, dopo un anno di inutile battaglia, hanno reso ancor più povera la bellissima tradizione, sportiva ed umana, del Gaeta e del Formia calcio.

Quella che nel secondo dopoguerra è servita a tante generazioni di tifosi di lenire e metabolizzare prima le distruzioni, umane materiali, del conflitto bellico e poi di favorire una sana aggregazione sociale la domenica (rigorosamente di pomeriggio, s’intende) sugli spalti dello stadio Riciniello e di quello San Pietro a Formia. Franco è stato un piccolo-grande “Ulisse” quando parlare della nascita di una città del Golfo poteva apparire una bestemmia (per chi crede) o un reato sotto il codice penale. Il “professor” Franco Albano è stato un gaetano ante – litteram e la circostanza che la mattina dovesse avere a che fare – insegnava (il verbo è quello corretto) educazione fisica presso il liceo scientifico “Enrico Fermi” di piazza Trieste – con gli studenti di Gaeta ma provenienti dell’intero sud pontino l’ha aiutato molto a ribadire che il pallone – cosa diversa dal calcio – potesse rappresentare una forma di unità e lo strumento sociale per l’abbattimento di certi, facili e gratuiti municipalismi.

Franco Albano, classe 1940, può essere considerato uno dei difensori più forti della storia calcistica della Polisportiva. Marcatore centrale prima e libero poi, ha rappresentato con l’amico Tonino Stefanelli una sorta di bunker contro il quale tutti gli attaccanti affrontati ogni domenica s’imbattevano. Albano e Stefanelli erano simili a Gaetano Scirea e a Sergio Brio che hanno rappresentato la fortuna difensiva della Juve Trapattoniana di inizio anni ottanta. Debuttante a soli 19 anni, mister Albano ha appeso gli scarpini al classico chiodo a metà degli anni settanta quando, poco incline a poltrire la domenica sul divino di casa in via degli Eucalipti, ha deciso di voler vincere la sua seconda scommessa della sua vita sportiva, quella di allenatore. E così che, in maniera davvero clamorosa, vestendo il saio francescano optò per l’incarico di vice allenatore di Domenico Biti sulla panchina del Formia, il Formia più forte di sempre. Era la stagione 1978-79 quando quella pattuglia, dopo 74 anni di storia, approdò per la prima volta nel professionismo. E Franco vestì con successo quel ruolo, svolto con amabilità e generosità al punto da farsi apprezzare e stimare dagli “odiati” tifosi del biancoazzurri. Stesso clichè a Scauri ed in altre piazze del pallone pontino e ancora tanta voglia di ripartire nella sua Gaeta – in tre anni dalla Prima categoria era arrivato a sfiorare l’allora serie C – e, soprattutto, mettere in mostra la sua grandissima capacità di talent scouting scoprendo talenti come Ottobre, Di Milla, Lieto, Ettore Speziale ed il suo allievo prediletto, Mario Caneschi.

Con Franco Albano dietro una scrivania come direttore sportivo l’ultimo vero successo della Polisportiva è stato centrato sul prato dello stadio Flaminio di Roma al termine della stagione 2004-2005: quel Gaeta si aggiudicò la Coppa Italia di Promozione e chi c’era in panchina? Mario Caneschi. L’ultima corsa di Franco Albano al centro del rettangolo di gioco del Riciniello è datata 2008. Il suo Gaeta si aggiudicò il derby per 3 a 0 e al terzo gol biancorosso il primo ad abbracciare Nilo Santucci che provocatoriamente (e polemicamente) aveva voltato le spalle ai tifosi del Formia era proprio il professor Albano. “Franco era così – ha commentato Damiano Di Ciaccio , un altro docente poi impegnato in politica come presidente del consiglio comunale di Gaeta – Su un campo di calcio era davvero un leone, fuori era una persona mite e timida e, soprattutto, dotato di un grande cuore. Se ti faceva un fallo anche in un partita di calcetto tra amici era implacabile. Al fischio finale tornava ad essere il Franco che abbiamo sempre apprezzato e voluto bene”.

Mister Albano aveva questo comportamento double face anche con noi cronisti. Erasmo Lombardi Di Perna, storico telecronista di Tele Monte Orlando e archivio vivente della Polisportiva Gata, ricorda Albano per una traccia importante del suo carattere: “Quello che mi ha sempre affascinato di lui è stata la sua Gaetanità, il fortissimo sentimento di appartenenza alla città e alla sua gente che ha espresso con devozione assoluta attraverso la maglia biancorossa, dentro e fuori dal campo, con grandissimo carattere, personalità e irriducibile orgoglio. Conserverò di lui, gelosamente, il sentimento forte di stima reciproca che ci accompagnava nelle nostre chiacchierate, il ricordo di tante trasferte, il parlare ore e ore di calcio e uno straordinario video, in cui Franco racconta di come riusciva a gestire bollenti spogliatoi tra sedie che volavano, “cazziatoni” feroci e anche qualche schiaffone, come facevano con i loro figli i saggi padri di famiglia di una volta, quelli che non ci sono più. Proprio come Franco. Ci mancherai, caro vecchio sergente di ferro – ha concluso Di Perna – Con te se ne va per sempre uno dei più grandi eroi sportivi della Città di Gaeta”.

Molto bello il messaggio di cordoglio del sindaco Cosmo Mitrano, convinto di come la città, quando sarà possibile, dovrà ricordare la sua unica bandiera intitolandogli una strada o, il giorno che sarà realizzato, il nuovo stadio comunale di calcio in località Bevano. Lo ricorda come il “mio professore al liceo, con lui abbiamo vissuto anni bellissimi, un campione in campo e nella vita, un docente che trasmetteva la passione per lo sport. Un uomo che ha lasciato il segno nella storia calcistica biancorossa, un idolo sia da Capitano che da Allenatore del Gaeta. In questo momento di cordoglio siamo vicini ai suoi cari e familiari unendoci al loro dolore. Le sue imprese sul terreno di gioco e la tenacia dimostrata come allenatore continueranno ad emozionare tutti noi. Franco Albano, la bandiera del calcio gaetano continuerà a sventolare nei nostri cuori. Ciao Franco!”. La terza scommessa – come anticipato dal sindaco Mitrano – Franco Albano l’ha vinta mettendo una famiglia bellissima ed unita. Basta chiederlo all’adorata moglie Rosa, ai figli Cristian e Paolo e all’adorato nipotino Emanuele, ai quali giungano i più affettuosi sentimenti di vicinanza umana e di condoglianze da parte della nostra redazione. I funerali di Franco Albano si svolgeranno venerdì 21 agosto, alle ore 10.30, presso la chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire…Ciao mister…