Gaeta / Permuta beni immobili tra Comune e Pida Immobiliare, scoppia il caso

Gaeta Politica

GAETA – L’approvazione degli indirizzi per attuare una permuta con un privato. L’argomento è tecnicamente noioso ma “incendierà”, quale unico punto all’ordine del giorno, il consiglio comunale di Gaeta che in prosecuzione alla vivace seduta di lunedì mattina si svolgerà venerdì 31 luglio alle ore 18. Questo ‘over time’ consiliare si è reso necessario dopo che il consigliere comunale di minoranza Franco De Angelis – che insieme ad Emiliano Scinicariello è stato lunedì tra i rappresentanti dell’opposizione a non cedere alle sirene del sindaco Cosmo Mitrano non approvando il rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 – aveva scoperto, tra la sua personale meraviglia, l’argomento inserito al punto numero 13: “Permuta beni immobili tra il comune di Gaeta e Pida immobiliare srl”.

De Angelis aveva ricordato al capo dell’amministrazione comune che la problematica – perché tale è – non era stata concordata dall’ultima conferenza dei capigruppo e non aveva alcun nesso con l’argomento principale della stessa seduta, l’approvazione del consuntivo e,dunque, con il bilancio. Il sindaco Mitrano ora sarà chiamato ad illustrare e,soprattutto, la bozza delibera arrivata al consiglio dalla dirigente del settore della riqualificazione urbana del comune di Gaeta, l’architetto Stefania Della Notte. Quella di venerdì sarà una seduta consiliare irta insidie sul piano amministrativo (come la vicenda della vendita di una parte della palazzina e di parte del piazzale dell’ex stazione ferroviaria) perché a proporre la permuta di tre particelle al foglio numero 22 in località Calegna – che giuridicamente potrebbe essere qualcosa di diverso, una vendita,un’alienazione da parte del comune di Gaeta – non è un privato come tanti gaetani comuni. Si tratta della signora Michela Guglietta, la moglie dell’imprenditore ed ex consigliere comunale di Forza Italia Eduardo Accetta , che, nella veste di amministratrice della società “Pida Immobiliare”, lo scorso 31 gennaio aveva acquistato per un importo superiore ai 90mila euro tre particelle di terreno, le numero 244, 889 e 1211, con una superfice rispettivamente di 45, 1654 e 1133 metri quadrati.

Sono terreni strategicamente importanti che, prelevati dalle famiglie Di Campo ed eredi Usai, insistono tra la scuola materna “Giovanni Paolo II” ad ovest e la scuola materna “Principe Amedeo” ad est. Il rogito stipulato davanti il notaio Massimo De Prisco di Gaeta non rimase isolato. La società acquirente queste tre particelle di terreno,che potrebbero significare molto nella futura pianificazione urbanistica in un quartiere che richiede ancora tanto ordine, si rivolse al geometra Luciano Mancini di Itri perché qualcosa non le convinceva. Effettuò un rilievo plano-altimetrico che, sovrapposto allo stralcio catastale, offrì due risultanze che sono la richiesta della permuta (o vendita, secondo alcuni, da parte del comune di Gaeta) avanzata dalla “Pida”.

In sintesi il comune è ancora nella disponibilità di 210 metri quadrati, facenti della particella 1212, di questi terreni quando la società immobiliare dovrebbe restituire 61metri quadrati di cui realmente non potrebbe avere la proprietà sul piano catastale. Al consigliere De Angelis sono maturati i primi dubbi quando ha fatto questo duplice ragionamento: ma il comune di Gaeta si è rivolto ad un tecnico di fiducia,all’ufficio tecnico erariale o al proprio personale interno per verificare le conclusioni cui è giunto il perito nominato dalla “Pida”? E poi il prezzo concordato per la permuta. Il valore, di 31,82 euro al metro quadrato,è lo stesso sostenuto dalla società guidata dalla moglie dell’ex consigliere Accetta che per effettuare questa forma di “dare-avere” nei confronti del comune di Gaeta deve sborsare poco meno di cinquemila euro, 4740 euro per la precisione, che secondo il tecnico comunale Carlo Fantasia costituisce “il più probabile valore di mercato”,importo a cui sono stati già sottratti i 1940 euro dei 61 metri quadrati che la “Pima” restituisce al reale proprietario. Fantasia scrive così nella relazione allegata alla delibera oggetto di approvazione da parte del consiglio comunale perché una vera e propria stima ufficiale il comune di Gaeta non l’ha mai affrontata. E se fosse soltanto una vendita e non una reale permuta? Ma il Comune sta cedendo quello che è veramente suo? Verifiche catastali sono state effettuate in questi giorni e secondo quanto sostiene il sito dell’agenzia del territorio la particella 1212 del foglio 22, quella di 210 metri quadrati, quella da cedere alla società “Pida”, non sarebbe affatto del comune di Gaeta ma degli eredi Usai. E’ un errore del sito web dell’agenzia del territorio? Se non fosse così, la permuta (o la vendita) resta contrattualmente ancora in piedi? Il consigliere Franco De Angelis, per tanti anni dipendente del comune di Gaeta, si è molto documentato e ha raccolto tante altre informazioni. Quali sono le vie brevi di cui fa menzione la signora Guglietta quando il 19 maggio, formalizzando la richiesta di permuta, ha depositato al comune di Gaeta la perizia di parte del geometra Mancini? Nella bozza di delibera di consiglio comunale c’è un rigo rimasto in bianco: visto il parere della commissione. Di Quale commissione? In quale data è stato rilasciato?

La proposta di deliberazione è sul piano formale inattaccabile avendo ottenuto i pareri dei dirigenti Della Notte e Veronica Gallinaro per ilsettore bilancio ma il consigliere De Angelis chiederà in consiglio una serie di chiarimenti, uno su tutti. L’accorpamento di tante particelle potrebbe servire al privato per dare una maggiore entità economica al proprio legittimo investimento immobiliare ed il comune di Gaeta sta lasciando fare? Con quale destinazione futura non è dato sapere ma De Angelis ricorda un aspetto non secondario: le particelle oggetto della permuta (o vendita) sono vincolate come zona “S” (edilizia scolastica) dal Prg vigente del 1973 e perseguendo questa destinazione urbanistica l’amministrazione dell’ex sindaco Massimo Magliozzi avviò una procedura che, finalizzata ad adottare una variante al Prg, si sarebbe dovuto concretizzare con l’esproprio di questi terreni ora da permutare e realizzarvi un centro polivalente, un centro anziani,un’area verde ed una palestra a servizio della scuola “Principe Amedeo”. Quella procedura avviata tanti anni fa è stata revocata? Mai. O almeno sino a prova contraria.