Operazione “Touch & Go”, la lotta per il controllo del mercato della droga nel sud pontino

Cronaca Formia Gaeta Minturno

SUD PONTINO – Molti cittadini, svegliati all’alba, alla vista di un centinaio di carabinieri,di un elicottero e di diverse unità cinofile della Guardia di Finanza hanno pensato di assistere alle riprese di una fiction cinematografica che aveva il suo epicentro, il suo set principale la caserma della Compagnia dei Carabinieri di Formia. Qui realmente sono state invece notificate le chilometriche ordinanze di custodia – ciascuna composta da ben 465 pagine – nei confronti di 22 persone, 21 finite in carcere ed una ai domiciliari , accusate di gestire da anni a Formia e a Scauri un collaudato sistema specializzato nello spaccio di cocaina, hashish, marjuana e shaboo, dietro il quale c’era la camorra e,più precisamente,due clan dominanti nel quartiere napoletano di Secondigliano, i Licciardi prima e,dopo la sua trasformazione, i “Sacco-Bocchetti” poi.

I Carabinieri di Formia e dei comandi provinciali di Latina,Napoli e Caserta e Isernia, hanno eseguito una circostanziata ordinanza che, richiesta dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Roma Corrado Fasanelli, è stata emessa dal Gip del Tribunale capitolino Ezio Damizia con le ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, possesso di armi e di materiali esplodenti, minacce, violenza privata e lesioni, tutti reati compiuti con l’aggravante del metodo mafioso. Questa holding criminale era monitorata dai Carabinieri della Compagnia di Formia dall’autunno 2015 cui si sono affiancati nel corso del tempo – l’attività investigativa è proseguita anche tra il marzo ed il settembre 2018 – gli specialisti della direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero degli Interni. Tutto faceva capo a due dei fratelli Scotto, Domenico e Raffaele, di 37 e 44 anni, residenti nel quartiere di Secondigliano di Napoli che per conto della camorra avevano deciso di guadagnare e affermare il mercato dello spaccio della droga nel sud pontino, soprattutto a Scauri. Per farlo avevano arruolato una serie di pusher, non solo di Minturno, ma anche di Formia, Gaeta e Sessa Aurunca, considerati di provata affidabilità e di esperienza nel remunerato attività dispaccio al minuto. A loro la droga necessaria per rifornire un mercato che appariva essere sempre più esigente – da qui il nome dell’operazione dei Carabinieri “Touch & go”, “prendi e vai” durante la stagione turistica e nei periodo festivi arrivava direttamente da Secondigliano e finanche dalla Spagna. Naturalmente i tossicodipendenti in ritardo con i pagamenti venivano minacciati e aggrediti e questo gruppo criminale era abile, se proprio necessario anche a ricorrere all’uso di armi e di materiale esplosivo.

I Carabinieri del Colonnello Gabriele Vitagliano e del Maggiore David Pirrera, prima di eseguire le 22 misure restrittive,hanno anche sequestrato, oltre a 450 grammi di cocaina, 350 di marijuana, 100 di shaboo e a 9 chilogrammi di hashish, una pistola calibro 9X21 risultata rubata ma completa di caricatore e di 13 proiettili, due ordigni esplosivi di produzione artigianale mentre ad uno degli arrestati di Napoli è stata rinvenuta e sequestrata una pistola calibro 44 magnum con matricola abrasa ma munita di 10 proiettili. Intanto si è messo al lavoro anche il nutrito collegio difensivo che, composto dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo, Luca Scipione e Vincenzo Macari, ha anzitempo manifestato perplessità circa un aspetto temporale di non secondaria importanza: le richieste di arresto della Dda erano state formalizzate l’8 luglio 2019 per episodi datati nel tempo, pervenute il 26 dello stesso mese ed emesse… dopo quasi un anno.

I coinvolti nella maxi operazione, denominata “Touch & Go”, sono: Domenico Scotto, detto “Mimmo” o “Peppe”, 36enne di Napoli; Raffaele Scotto, detto “Lello”, “Ansia” o “Verdino”, 43enne di Napoli; Stefano Forte, detto “Fortone”, 45enne di Minturno; Michele Aliberti, alias “O Russ”, 28enne di Napoli; Giovanni Nocella, detto “PX”, 52enne di Formia; Giuseppe Leone”, detto “PX”, 45enne di Formia; Francesco Leone, 23enne di Formia; Matteo Rotondo, detto “Nipote”, 24enne di Sessa Aurunca e residente a Marina di Minturno; Domenico De Rosa, 23enne di Sant’Agata dei Goti ma residente a Minturno; Giuseppe De Rosa, detto “Psyco”, 27enne di Sant’Agata dei Goti ma residente a Minturno; Marco Barattolo, 38enne di Nola ma residente a Formia; Carmine Brancaccio, detto “Mino”, 40enne di Napoli ma residenti a Scauri; Ferdinando Scotto, detto “Colombo”, 50enne di Napoli; Amedeo Prete, detto “Minchino”, 25enne di Villaricca; Armando Danilo Clemente, detto “Sfrantummat”, 34enne di Scauri; Massimiliano Mallo, 31enne di Napoli; Valentino Sarno, 26enne di Napoli; Daniele Scarpa, 37enne di Minturno; Giancarlo Di Meo, detto “Braschetta”, 34enne di Minturno e residente nella frazione di Tremensuoli; Giuseppe Sellitto, detto “Zi Peppe”, 29enne di Sessa Aurunca; Raffaella Parente, detta “Verdina”, 28enne di Minturno; Sossio Nico Cennamo, 23enne di Gaeta; Walter Palumbo, 36enne di Napoli.