Allarme Legionella a Latina dopo il decesso di un 87enne

Cronaca Latina Sanità

LATINA – Non bastava il Covid 19 che a Latina, almeno per qualche ora, è scattato un altro allarme, quello relativo alla legionella. Controlli a tappeto sono stati promossi dal dipartimento di prevenzione dell’Asl dopo il decesso di un uomo di 87 anni residente nella centralissima via Toti del capoluogo pontino. Che potesse trattarsi di Coronavirus l’avevano ipotizzato gli stessi medici del Santa Maria Goretti che avevano preso in cura l’anziano alle prese con problemi respiratori,insomma la stessa patologia tipica del Covid 19. Ma i tecnici dell’Asl questa ipotesi di lavoro l’hanno tenuta in considerazione solo per un breve lasso di tempo e, non sufficientemente convinti della prima diagnosi stilata, hanno, con il supporto dei colleghi dell’Arpa Lazio, avviato un monitoraggio per individuare la causa di trasmissione del batterio della legionella.

I controlli e i sopralluoghi naturalmente sono iniziati nel palazzo in cui abitava lo sfortunato 87enne che da lì non si è mai spostato a causa dell’isolamento domiciliare imposto dalla misure del governo. L’indagine epidemiologica ha passato al setaccio i possibili vettori del batterio ed il sospetto è caduto sull’autoclave centralizzato del palazzo di via Tosti dal momento che l’appartamento dell’anziano deceduto è privo di un impianto di condizionamento e ventilazione dell’aria e tantomeno di una sauna. I tecnici dell’Asl e dell’Arpa hanno prelevato alcuni campioni d’acqua dall’autoclave, hanno disposto che l’impianto venisse sottoposto ad una sorta di “shock termico” per eliminare l’eventuale presenza del batterio ma non escludono che l’infezione possa essere stata causata all’interno dell’abitazione dell’87enne e sott’accusa sono finiti qualche rubinetto poco utilizzato o il vapore diffuso dalla stessa doccia.

In attesa dei risultati degli esami svolti, la buona notizia della giornata arriva da Fondi,città che,dopo la dichiarazione di zona rossa, 109 positività e ben otto decessi,è stata definita dall’Asl “Area Covid free”. Che ‘volere sia potere” lo ha tenuto a sottolineare lo “Snami”, il sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, che sottolinea l’ottimo lavoro svolto a Fondi per diventare una città “a zero contagi”: “I primi a dover essere ringraziati sono di certo i cittadini di Fondi, che in stragrande maggioranza hanno ottemperato agli obblighi di distanziamento sociale in maniera encomiabile, attenendosi alle indicazioni delle autorità e utilizzando i dispositivi di protezione individuale, rispettando scrupolosamente le quarantene imposte, pazientando talvolta per i ritardi nella comunicazione dei risultati dei tamponi”.

Un ruolo determinante, naturalmente, l’hanno svolto anche i medici del territorio “che hanno saputo organizzarsi trovando una collaborazione mai sperimentata prima, reinventando l’assistenza ai propri pazienti” . Decisivo, a tal riguardo, anche l’apporto del direttore del Distretto Sanitario Latina 4 (ora nominato direttore sanitario degli ospedali di Formia, Terracina e,appunto, Fondi) Giuseppe Ciarlo “che ha dimostrato abnegazione e professionalità ed è riuscito a fornire tutti i mezzi di cui era in possesso per contenere la pandemia nel nostro territorio”. Insomma a Fondi il gioco di squadra ha avuto la meglio sul virus cui hanno svolto un ruolo anche il comune grazie a due medici di famiglia , il sindaco facente funzioni Beniamino Maschietto e l’assessore ai servizi sociali Dante Mastromanno, le associazioni di Protezione civile, della Croce Rossa Italiana, dei Farmacisti, di tutte le associazioni di volontariato e delle Forze dell’ordine , mentre “davvero fondamentale è stato – rimarca lo Snami – il contributo dei medici e degli infermieri ospedalieri, che hanno contrastato in primissima linea l’urto dell’epidemia”.

Nonostante gli sforzi profusi non sono mancate le criticità e “crediamo – tengono a sottolineare Corrado Antonetti e Carlo Saccoccio,componenti della segreteria – che queste dovranno essere esaminate dalle nuove commissioni di coordinamento distrettuale, a breve operative, al fine di ridisegnare l’assistenza territoriale per contrastare e sconfiggere il virus con più efficaci strumenti.”