Minturno / Solera Italia, nulla di fatto nel vertice al Mise: confermati i 7 licenziamenti

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MINTURNO – Manca purtroppo solo l’ufficialità che potrebbe arrivare nelle prossime ore: sarà drasticamente ridotta l’attività della sede di Marina di Minturno della “Solera Italia Srl”, la multinazionale specializzata nella progettazione e realizzazione di software per l’automotive ma anche nell’evoluzione digitale del settore assicurativo. Non ha sortito gli effetti sperati l’incontro, che già aveva un carattere ultimativo, che giovedì mattina c’è stato in video conferenza tra la funzionaria del Ministero del Lavoro Debora Postiglione, il direttore generale della multizonale Daniele Colaiacomo, i delegati della Fiom Cgil Ciro Di Gioia, Andrea Minniti della Fim Cisl e le rsu interne.

Il rappresentante della Solera è stato irremovibile confermando la proposta di licenziamento di sette (uno di loro nel frattempo si è dimesso) dei 20 dipendenti della filiale minturnese della multinazionale: “E’ vero, i nostri bilanci sono attivi,abbiamo conseguito nel 2019 un 10% di guadagno in più rispetto all’anno precedente ma la normativa, la legge 223/1191 – ha detto ai sindacati di categoria e a quelli interni – ci consente di operare una ristrutturazione aziendale delle nostre sedi in Italia”.

Sono, in effetti, tre: Milano, Foggia e Marina di Minturno dove tutto era partito negli anni scorsi, e dove, operava il nucleo fondamentale dell’azienda per la gestione del suo business. Le organizzazioni sindacali hanno provato a prendere tempo chiedendo la partecipazione a questo tavolo di confronto,seppur in collegamento remoto,della Regione Lazio e del Ministero dello sviluppo economico ma il dicastero della lavoro ha dovuto prendere atto di come la procedura di licenziamento non ammettesse più deroghe e proroghe. Soprattutto dopo che l’azienda proponente i tagli aveva proposto di firmare un accordo per formalizzare un’”uscita volontaria”, istanza mitigata dal Ministero favorevole, qualora fosse stata accolta, con il riconoscimento degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione come prevede la normativa. L’istanza non ha avuto alcun riscontro ed il vertice promosso dalla dottoressa Postiglione si chiudeva praticamente lì: nessun ammortizzatore sociale,nessuna sospensione della procedura e subito a casa con 13 mensilità e 2 di preavviso.

Nel pomeriggi si è rivelata drammatica un’assemblea sindacale che i lavoratori della “Solera italia” hanno avuto in video conferenza. Hanno fatto fatica a celare la loro amarezza e delusione e a trattenere le loro lacrime: “L’unico errore che forse abbiamo commesso – ha detto uno delle Rsu – è che ci siamo fidati di quello che ci garantivano a Roma al Ministero del lavoro”.

Hanno espresso il loro rammarico per l’esito negativo di questa controversia tutti gli attori che nelle ultime ore hanno chiesto alla Solera di bloccare la procedura di licenziamento dei sette dipendenti di Marina di Minturno: su tutti chi per primo denunciato l’esistenza di questa nuova tegola economico-occupazionale in piena emergenza Coronavirus, il direttore dell’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Gaeta, l’ex parroco di Scauri don Simone Di Vito e,poi, i sindaci di Minturno e Castelforte, Gerardo Stefanelli e Giancarlo Cardillo (anche nella veste di capogruppo del Pd in Provincia), i consiglieri regionali Salvatore La Penna, Enrico Forte e Pino Simeone ed il presidente della Provincia Carlo Medici.

Ha provato a chiedere il blocco di questi tagli anche il parroco della vicina chiesa di San Biagio di Marina di Minturno nonché direttore dell’ufficio per le comunicazioni sociali della Arcidiocesi di Gaeta: “Viste anche le difficoltà legate all’emergenza Covid-19, in comunione con il nostro arcivescovo di Gaeta Luigi Vari, faccio un appello affinché si possano evitare i licenziamenti previsti nel rispetto delle possibilità concesse dalle organizzazioni sindacali e dal Ministero del Lavoro, al fine di prevenire gravi conseguenze per il territorio, per i dipendenti e le loro famiglie”. Anche questo appello è stato drammaticamente inutile. Troppo tardi per chiudere il recinto dopo che i buoi erano scappati…