Sperlonga / Operazione Tiberio 2, fissata l’udienza preliminare

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Un’organizzazione – secondo la Procura di via Ezio – specializzata nel gestire e pilotare ancora l’esito di alcuni importanti pubblici in diversi comuni della provincia di Latina, a Sperlonga ma anche a Gaeta, Priverno e a Prossedi. I sedici suoi componenti, tecnici e soprattutto imprenditori, dopo le indagini preliminari chiuse dal sostituto procuratore della Repubblica di Latina Valerio De Luca nell’ambito dell’inchiesta “Tiberio 2”, compariranno davanti il Gup del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese il prossimo 3 novembre nell’udienza preliminare quando saranno trascorsi oltre due anni dai clamorosi arresti. I reati ipotizzati dal pm inquirente sui quali il Gup Molfese dovrà decidere il rinvio a giudizio o meno dei sedici indagati sono decisamente pesanti, vanno dalla corruzione alla concussione e, nella migliore delle ipotesi, all’abuso d’ufficio in concorso.

Secondo la ricostruzione della Procura alla testa dell’organizzazione ci sarebbe stato Isidoro Masi, uno degli più importanti imputati dell’operazione Tiberio che del gennaio 2017 portò al clamoroso arresto del sindaco di Sperlonga e del due volte presidente della Provincia di Latina Armando Cusani. Dirigente della Provincia di Latina ma nominato da Cusani quale responsabile del settore urbanistica del suo comune, Masi, di 59 anni avrebbe accettato la promessa di ricevere una somma di danaro in contanti da parte degli imprenditori formiani Pietro e Francesco Ruggieri, 71 e 39 anni, rispettivamente amministratore, legale e di fatto, della società “Dr Costruzioni”, con la promessa di vincere con un significativo ribasso d’asta gli appalti per l’ampliamento, la messa a norma e l’adeguamento della scuola “Alfredo Aspri” di Sperlonga e per la costruzione di una tensostruttura in località Calegna a Gaeta. Secondo le risultanze investigative della Procura Masi avrebbe esercitato precise pressioni quale membro della commissione aggiudicatrice dell’appalto, influendo sul responsabile unico del procedimento e sui membri della stessa commissione e promettendo l’adozioni di varianti al progetto iniziali “utili a recuperare economicamente parte della percentuale di ribasso praticata in sede di offerta”.

La Procura è andata oltre: in occasione dell’adozione delle varianti al progetto iniziale “si sarebbe aumentato l’importo dei lavori commissionati, sia in sede di espletamento delle procedure di gare per agevolare un giudizio favorevole sulla Dr Costruzioni che nella valutazione dell’anomalia dell’offerta della seconda partecipante, la Cogea srl”. Nella richiesta di rinvio a giudizio il sostituto De Luca riservò proprio molto spazio alle fasi di realizzazione, per un importo che sfiorò i 906mila euro, della scuola “Aspri” di Sperlonga. Si tratta di lavori che eseguiti al netto del ribasso, sarebbero stati realizzati – secondo la Procura – in difformità rispetto al progetto approvato con una serie di gravi anomalie statiche e architettoniche, conclusioni ribaltate da una perizia dell’Università “La Sapienza” al punto che il comune di Sperlonga – in questo procedimento parte lesa insieme alla Provincia di Latina – ha chiesto ed ottenuto il dissequestro del cantiere. L’unico tra gli indagati che non è un imprenditore è Raffaele Conte, di 34 anni, terracinese ma residente a Sperlonga.

In quest’inchiesta è finito per essere stato il direttore dei lavori della nuova scuola “Aspri”. Sarebbe stato “istigato” dai Ruggieri il 20 aprile 2017 a sospendere i lavori pur non essendoci buoni motivi di farlo. Perché lo fece? La “Dr Costruzioni” ottenne una sospensione del decorrere dei 270 giorni nei quali si era impegnata contrattualmente con il comune di Sperlonga a concludere l’opera, una sospensione – scrive il Pm De Luca – che permetteva alla ditta di attendere il consolidamento della gettata di calcestruzzo a completamento del solaio del piano terra “senza che la stessa influisse sul computo dei giorni necessari per la realizzazione dell’opera”. I titolari della Dr costruzioni di Formia, avrebbero, poi, simulato – siamo nell’agosto 2014 – di partecipare ad altre due gare pubbliche quando l’esito era già deciso, quelle per i lavori di ampliamento e completamento della palestra del liceo scientifico “Fermi” in località Calegna a Gaeta per un importo di 292mila euro (vennero invitate altre due società “concordate” con i Ruggieri, l’Acos e l’A.D.C. 76 srl i cui amministratori, Daniele Amato e Andrea Di Cori) ma anche di restauro e di valorizzazione del complesso “Villa Prato” a Sperlonga per un importo di 658mila euro.

Anche qui il clichè- il 28 maggio 2016 – sarebbe stato lo stesso: in concorso con altri illustri imputati della prima inchiesta “Tiberio” – Armando Cusani, Isidoro Masi, Nicola Volpe e Mauro Ferrazzano – sono finiti nei guai Ferrazzano e Vole ( Edil Safer), Alessandra Bianchi (Bierre Costruzioni srl), Giancarlo Parente (G&M Lavori srl), Vincenzo Punzo (Erios srl), Mario Simoni (Simonedil srl), Gianni Papa( Cardi Costruzioni srl), Alessandro Trovareelli (Bpd Lavori), Massimiliano Petricella (Sisthema srl) e Americo Mattiozzi avrebbero presentato offerte superiori più gravose di quella della Edil Safer – l’hanno accertato i Carabinieri – non hanno presentato alcuna offerta benché fossero state regolarmente invitate a farlo da parte del comune di Sperlonga alla gara aggiudicata in piena campagna elettorale amministrativa. Da qui la scelta della Procura di indagare una dozzina di imprenditori per turbativa d’asta, accusati di partecipare a gare ad evidenza pubblica quando il loro esito sarebbe stato – come detto – già deciso a tavolino secondo un sistema collaudato in precedenza. Come quelle per l’affidamento del servizio di spazzamento delle strade e piazze comunali a Priverno (l’importo fu di 170mila euro) per il quale sono indagati Roberto Marsella, Angelo Frasca, Domenico D’Achille, Nicola Volpe e Andrea Fabrizio), di realizzazione della sala polivalente della scuola “Don Andrea Santoro” nel centro lepino (indagati Pietro De Santis, Angelo Mingarelli, Rocco Marconi, Nicola Volpe, Mauro Ferrazzano, Antonio Avellino e ancora Domenico D’Achille) e, infine, per il completamento e ristrutturazione del palazzo municipale di Prossedi.

L’aggiudicazione dell’appalto avvenne il 20 febbraio 2016 e a formalizzarlo fu Gian Pietro De Biaggio, responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Prossedi e responsabile unico del procedimento. La gara venne aggiudicata per un importo di 219 mila euro e ad imporsi fu la “Edil Safer srl” di Mauro Ferrazzano. Gli altri, se parteciparono, lo fecero solo per simulazione o sulla scorta di un’intesa già raggiunta. Formalizzata la data dell’udienza preliminare davanti il Gup Molfese promette battaglia il nutrito collegio difensivo dei sedici imputati: si tratta degli avvocati Francesca Roccati, Francesco Pisani, Vincenzo Macari, Massimo Signore, Maria Concetta Beli, Bruno Beneduce, Stefano Travaglia, Giancarlo Di Biase, Antonella Faieta, Maurice Massa, Umberto Macci, Giancarlo Conca, Giovanni Lauretti, Antonio e Giulia Cardinale e, infine, Domenico Bianchi.

Saverio Forte