Gaeta / Mercato del pesce, al secondo bando partecipano in 18

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GAETA – Meglio tardi che mai. Non è andato deserto – contrariamente al primo – il secondo bando indetto dall’ex Autorità portuale del Lazio per l’apertura del nuovo mercato del pesce realizzato dallo stesso ente in località ex Canaga a Gaeta. Sono state ben diciotto le manifestazioni di interesse protocollate entro le ore 12 del 5 febbraio per l’occupazione per i prossimi quattro anni dei 14 stalli ricavati all’interno della struttura costata oltre 400mila euro.

E tra i partecipanti all’avviso sono stati gli stessi nove operatori dello storico mercato del pesce in località Peschiera, gli stessi che, sfrattati dalla struttura da una sentenza del Tar che legittimava il comune di Gaeta ad emettere un’ordinanza di chiusura per gravi anomalie igienico sanitarie rilevate dai Carabinieri dei Nas e dallo stesso ufficio igiene ed alimenti dell’Asl, avevano impugnato sempre davanti il primo grado della magistratura il contenuto del bando derivante da un decreto dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale – il numero 224 del 7 agosto scorso – per l’occupazione, l’uso e la gestione di 14 singoli stalli per la vendita di prodotti ittici al dettaglio all’interno del nuovo mercato del pesce realizzato in località ex Canaga.

Il Bando prevede che per l’occupazione di ogni stallo di 30 metri quadrati bisognava presentare un’offerta al rialzo partendo da un’offerta economica di base di 46,88 euro per metro quadro, pari complessivamente a 1423,27 euro all’anno. Se le richieste avranno lo stesso punteggio complessivo si procederà all’aggiudicazione dei 14 stalli attraverso un sorteggio L’ex Autorità portuale del Lazio avrebbe aggiudicato le concessioni dei singoli punti vendita “anche in presenza di una sola offerta valida” che al momento sono molto di più…18 per la precisione. Il nuovo decreto del presidente Francesco Maria Di Majo, il numero 334 del 20 dicembre scorso, vuole mantenere fede, tra le immancabili polemiche ed il ricorso alle carte bollate, ad una promessa fatta il 23 luglio 2015 dall’allora commissario straordinario della stessa Authority che approvava il decreto per la realizzazione di una “struttura adibita alla vendita di prodotti ittici”. Il nuovo decreto di Di Majo conteneva sostanzialmente due provvedimenti amministrativi – l’avviso ed il disciplinare ad evidenza pubblica – per poter gestire nei prossimi quattro anni un box vendita che ha una superfice niente male, oltre 30 metri quadrati. Questo bando di assegnazione dei punti vendita del pescato concretizzerà un progetto dell’ex Authority che nel corso del tempo ha dovuto recepire le istanze del comune, dell’Asl e della Capitaneria di Porto di Gaeta di individuare “un’idonea allocazione ai banchi vendita al del dettaglio dei prodotti ittici ubicati nel tratto di via Lungomare Caboto nella zona antistante il porto pescherecci della stessa località di Porto salvo.

Naturalmente i partecipanti hanno chiesto la concessione demaniale marittima per la durata di quattro anni per l’occupazione di questi locali secondo quanto prevedono l’articolo 36 del Codice della navigazione e dell’articolo 8 del regolamento per la sua applicazione e dell’articolo 6 di quello per l’uso delle aree demaniali nei porti di Civitavecchia, Fiumicino e, appunto, Gaeta. Insomma il network portuale del Lazio mantiene – fa sapere il suo presidente Francesco Maria De Majo – ad un’antica promessa per rilanciare lo storico e prestigioso settore ittico di Gaeta che in futuro potrà operare in locali nuovi, accoglienti e funzionali. Ma questo nodo poteva essere sciolto già un anno fa quando un’analoga, unica ed innovativa proposta per la gestione del nuovo mercato del pesce l’aveva formalizzata la società “Giuma srl” per la vendita di prodotti della pesca e per le attività connesse al ciclo di produzione e commercializzazione di prodotti ittici. Ma la filiale di Gaeta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale. Ma l’ex Autorità portuale, precisando di aver realizzato il nuovo mercato ittico “a seguito di impegni presi con il comune, la Capitaneria di Porto e l’Asl di Latina per consentire la delocalizzazione per la vendita al dettaglio dei prodotti ittici in via lungomare Caboto si oppose alla richiesta della Giuma srl con una rivelazione niente male.

Già un anno fa la società cooperativa formata dagli operatori del mercato ittico della Peschiera, “i soggetti aventi diritto alla delocalizzazione del mercato di via Lungomare Caboto”, aveva chiesto il rilascio della concessione demaniale della struttura ma non se ne fece nulla. Lo scrisse il 21 gennaio 2019 alla Giuma srl: “Essendo attualmente in corso un procedimento istruttorio secondo le modalità previste dal regolamento d’uso delle aree demaniale marittime, la Vostra istanza non può essere avviata”. Sono trascorsi 13 mesi, il nuovo mercato ittico è ancora chiuso e gli operatori “aventi diritto alla delocalizzazione” hanno deciso, dopo aver affrontato importanti spese legali per rivolgersi al Tar, quale sarà la nuova loro sede di lavoro. La società Giuma srl aveva pensato di affrontare autonomi investimenti per qualificare ulteriormente la struttura appena completata per dare risposte alla categoria e alla stessa comunità gaetana ma non ottenne le sperate risposte. Ora il buonsenso ha mostrato il proprio disco verde. Finalmente!

Saverio Forte