Omicidio di Gabriel Feroleto, disposto il rito abbreviato per Donatella Di Bona

Cronaca Top News

PONTECORVO – Non ha tradito affatto l’attesa la decisione che ha adottato, dopo una breve camera di consiglio, il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce relativamente al primo round processuale riguardante la morte di Gabriel Feroleto, il bambino di soli 28 mesi strangolato mortalmente nel primo pomeriggio del 17 aprile dalla sua mamma, Donatella Di Bona, con la complicità del suo papà, Nicola Feroleto, nelle campagne in località “Volla” a Piedimonte San Germano. Nonostante il parere contrario dei magistrati titolari del fascicolo, i sostituti Procuratore Valentina Maisto e Roberto Nomi Bulgarini, il Gup Di Croce ha concesso alla difesa di Donatella una ghiotta possibilità: essere processata con il rito abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia psichiatra.

Il Gup nominerà il suo consulente di fiducia nella prossima udienza fissata per il prossimo 18 febbraio: dovrà verificare una circostanza determinante per il futuro della ragazza di Piedimonte San Germano, se fosse capace di intendere e di volere nel momento in cui ha strangolato e soffocato il figlio solo perché piangeva. I legali dell’imputata, gli avvocati Chiara Cucchi e Lorenzo Prospero, hanno integrato la richiesta circa il coinvolgimento nel rito abbreviato di un perito in particolare, dello psichiatra Federico Trobia. Non sono state ammesse dal Gup Di Croce le perizie di altri ctu di parte della difesa, del medico legale Maria Viglialoro e del criminologo Fabio Colaiuda, perché già inserite nel fascicolo processuale. A margine della decisione, che non era scontata del Gup Di Croce, è stata una mattina di fortissima emozione quella vissuta nel Tribunale di Cassino per la madre, la signora o “Nonna Rocca”, costituitasi parte civile nel processo attraverso l’avvocato Alberto Scerbo.

Aveva visto la figlia in carcere solo qualche giorno fa ma le sono brillati gli occhi e ha cominciato a piangere e a chiedere giustizia per il nipotino quando ha visto scendere la figlia da un furgone della Polizia Penitenziaria. Per sottrarla agli occhi delle telecamere il mezzo è entrato in retromarcia nell’ingresso posteriore del palazzo di giustizia. In aula è entrata attraverso una porta secondaria, senza passare nel corridoio. Coda di cavallo e maglioncino verde Donatella si è seduta vicino ai suoi legali, gli avvocati Chiara Cucchi e Lorenzo Prospero, che hanno chiesto ed ottenuto per lei il rito abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia psichiatrica. Il giudice Di Croce ha detto sì dopo una camera di consiglio più “corta” del previsto: udienza rinviata al 18 febbraio per conferire l’incarico al perito di fiducia del Tribunale. Un fatto è già sicuro. Saranno due i processi che si celebreranno davanti il Tribunale di Cassino, con la pesantissima accusa di omicidio volontario in concorso, per individuare le reali responsabilità legate alla tragica scomparsa di un bambino di due anni e mezzo.

Con la fissazione del giudizio immediato l’altro imputato, il 48enne Nicola Feroleto comparirà il prossimo 20 marzo davanti i giudici della Corte d’Assise del palazzo di Giustizia di piazza Labriola. Il suo legale, l’avvocato Luigi D’Anna, ha confermato che l’uomo di Villa Santa Lucia non intende beneficiare di alcun rito alternativo, a differenza di quanto ha chiesto la compagna che ha avanzato la soluzione del rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica non potendo beneficiare del patteggiamento, soluzione non prevista per reati sanzionabili con una condanna superiore ai 5 anni. L’uomo di Villa Santa Lucia ha sempre dichiarato la propria estraneità all’infanticidio alla luce degli accertamenti tecnici irripetibili che, svolti dai Ris e dalla geologa forense nominata dalla Procura, non hanno confermato completamente la sua presenza sul luogo del delitto nelle campagne della “Volla”.
Saverio Forte