Gaeta / Consorzio Industriale “un inutile carrozzone”: Conte e Stefanelli chiedono la fuoriuscita

Gaeta Politica

GAETA – Non è l’assedio di Sarajevo durante le fasi più drammatiche della guerra nell’ex Jugoslavia ma poco ci manca. Da giorni e settimane l’operato del Consorzio Industriale del sud pontino è finito nel mirino di diverse forze politiche, delle più disparate estrazioni. Che vada avviata un’azione di “riequilibrio” istituzionale nei confronti del Cosind lo aveva auspicato il consigliere comunale di maggioranza al comune di Formia Daniele Nardella che, in sede di approvazione del bilancio consolidato (fa leva sull’entità dei documenti contabili del comune e delle sue società partecipate, tra queste la Formia Rifiuti zero e, appunto, il Consorzio Industriale), aveva definito l’ente di Bevano un “carrozzone inutile da cui è prioritario uscirne prima possibile. E’ meglio per tutti”.

A vestire ora i panni del “cecchino” sul management del consorzio industriale, un ente storicamente a guida centro destra, è un rappresentante di primo piano, o ex, di quel partito, Forza Italia, che esprime il presidente consortile, l’avvocato formiano Salvatore Forte. A prendere carta e penna è stato il cinque volte deputato azzurro Gianfranco Conte che, terminata nel 2013 la sua militanza parlamentare, lo scorso anno è stato in lizza per diventare il nuovo sindaco di Formia. L’attuale capogruppo di Formia con te” è stato irremovibile sino al turno di ballottaggio del 24 giugno: “io con questo centro destra a trazione Fazzoniana non voglio averci mai a che fare”. E così è stato. Conte nel secondo turno delle ultime amministrative decise, più o platealmente, di sostenere la sfida elettorale di Paola Villa piuttosto che appoggiare il candidato del fronte conservatore qual’era Pasquale Cardillo Cupo. Ora Conte sulla sua pagina facebook ha cominciato ad avviare un’azione di mitragliamento che potrebbe lasciare a terra una scia di morti e feriti: “ Quante industrie hanno aperto sul nostro territorio da quando è stato istituito il consorzio ? Un ente inutile che non ha mai brillato per operosità e ha creato solo vincoli per le imprese! Quando uscirà Formia dal consorzio e si riapproprierà del proprio territorio? La vicenda Rogedil dovrebbe insegnare qualcosa , o vogliamo parlare della Bluefish e da ultimo il penoso tentativo del presidente di inserirsi nella vicenda del pastificio Paone? Altro che consorzio industriale ! Ormai è diventato un’agenzia immobiliare”. Conte ha sintetizzato, a suo modo, la portata delle iniziative contro le quali il consiglio comunale di Formia dovrebbe cominciare un’azione di riflessione per fuoriuscire dall’assemblea del Consorzio industriale a guida monocolore…di Forza Italia. Al presidente della commissione trasparenza del comune di Formia, per esempio, non è piaciuta per niente la delibera del consiglio di amministrazione del Consorzio industriale con cui è stato avviato il procedimento per esercitare il diritto di prelazione finalizzato all’acquisto del nuovo pastificio Paone nell’area industriale di Penitro a Formia ed in quella di Minturno. Conte sente odore di speculazione immobiliare, soprattutto dopo l’”altolà” del liquidatore giudiziale nominato dal Tribunale di Cassino secondo il quale il Consorzio non può subentrare nella proprietà e nella gestione dell’azienda alimentare formiana soprattutto per una semplice ragione: i terreni su cui è stato realizzato il sito produttivo saranno pure disciplinati urbanisticamente dal Consorzio industriale ma sono stati acquistati quindici anni fa dalla famiglia Paone. Altro che. E poi il nuovo stabilimento è stato realizzato ed ultimato nei tempi previsti dalla legge e non c’è stato alcun ritardo che possa permettere all’ente di sviluppo industriale di esercitare il diritto di prelazione.

Se non bastava la sortita sulla rete di Gianfranco Conte si è aggiunta quella, altrettanto clamorosa, del sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli. Partecipando all’ultimo numero di “Vista sul Golfo”, la rubrica settimanale di Teleuniverso dedicata al sud-pontino, il sindaco del Pd di Minturno ha annunciato che non aderirà al bando promosso dal Consorzio Industriale del sud pontino per la futura gestione, a livello comprensoriale, del ciclo dei rifiuti. L’amministrazione provinciale ha messo a disposizione 10 milioni di euro e Stefanelli, che dell’ente di via Costa è stato un apprezzato assessore all’ambiente, ha dichiarato come il Consorzio industriale deve rimanere fuori dall’”affaire” dell’immondizia. “Questo ente ha altro a cui pensare, favorire la nascita di nuove realtà produttive, evitare di accanirsi con milionari oneri di urbanizzazione nei confronti di coraggiosi operatori che ancora decidono di fare impresa su questo territorio, chiarire e fare trasparenza sulla gestione del proprio personale, degli incarichi professionali e sull’esito delle sue licitazioni. La questione del ciclo dei rifiuti è un onere esclusivo dei comuni che, se vogliono, possono consorziarsi – ha concluso Stefanelli – ma si sappia al bando della Provincia parteciperò da solo come comune di Minturno e con i dati, all’epoca (2017) carenti della raccolta differenziata, ho buone possibilità per competere”. Stefanelli sa che su questo fronte ha bisogno di un supporto politico-istituzionale: è consapevole di non poterlo chiedere “in questo momento, siamo in campagna elettorale” al suo amico sindaco di Forza Italia di Gaeta Cosmo Mitrano e, pertanto, ha alzato il telefono e ha chiesto un incontro all’influente assessore all’urbanistica del comune di Formia Paolo Mazza. L’interessato ha confermato il contatto ma la trattativa per prendere le distanze dal consorzio industriale non potrà non interessare la Regione Lazio ed il superpotente commissario Francesco De Angelis chiamato dal presidente Nicola Zingaretti a far nascere un unico ente regionale di sviluppo e promozionale industriale. Il consorzio di Gaeta il pericolo l’ha annuito e, a non a caso, ha impugnato al Tar il decreto di superamento di questi “inutili carrozzoni”.

Saverio Forte