Formia / Mancato collaudo del Multipiano, il Comune si costituisce in giudizio

Cronaca Formia

FORMIA – La nuova gestione del parcheggio multipiano di piazzale delle Poste, o almeno del “piano terra”, aggiudicato il 20 dicembre scorso al termine dell’asta fallimentare svolta davanti il giudice delegato del Tribunale di Latina Linda Vaccarella, avrà lunedì 11 marzo una data-zero. Inizieranno, infatti, i lavori di riqualificazione e di miglioramento funzionale di questa parte struttura che, preannunciati dal patron della società aggiudicataria (Pierantonio Palluzzi della “Edificanda srl”) e presidente provinciale dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, sono stati ora ufficializzati al sindaco di Formia Paola Villa. Tutto questo mentre la Giunta ha deliberato un provvedimento che, confermando come la querelle politico-amministrativa del parcheggio multipiano di piazzale delle Vespa rappresenti un “buco nero” senza fine, ha evidenziato l’esistenza di un scontro (aperto) tra il segretario generale del comune di Formia, l’avvocato Alessandro Izzi, e parte dei vertici apicali della struttura amministrativa dell’ente.

L’argomento, specifico, è sempre rappresentato dal mancato collaudo tecnico-amministrativo dell’infrastruttura realizzata dalla fallita Formia servizi spa. I fatti. Il 18 gennaio scorso venne depositata presso la segreteria del comune la proposta di deliberazione avanzata dall’avvocatura del comune con cui si chiedeva alla Giunta di autorizzare la costituzione in giudizio, davanti il Tribunale civile di Cassino, contro l’istanza della “Multipiano del Golfo” e del suo patron Williams Di Cesare, contro il mancato collaudo del parcheggio. Se il procedimento (inizialmente era stato posto all’attenzione del Tar del Lazio che si è dichiarato incompatibile a decidere) è stato fissato per il prossimo 25 settembre, nello stesso giorno di presentazione della bozza di delibera (il 18 gennaio per l’appunto) veniva protocollata al comune di Formia una relazione-diffida della “Multipiano del Golfo” che sollecitava la nuova amministrazione comunale ad approvare il collaudo tecnico amministrativo del parcheggio. In effetti questo inadempimento non è di secondaria importanza perché ha impedito, di fatto, alla “Multipiano del Golfo scarl” di acquisire il diritto a far parte dell’assemblea dei creditori della Formia servizi e, dunque, a beneficiare, sul piano prettamente economico, della divisione degli introiti della vendita all’asta del multipiano.

Una svolta in questa vicenda c’è stata il 25 gennaio quando la Giunta Municipale di Formia, presieduta dalla sindaca Villa (erano presenti tutti gli assessori tranne che la dottoressa Alessandra Lardo), stava per deliberare la citazione in giudizio nel ricorso presentato dalla “Multipiano del Golfo” quando la seduta è stata improvvisamente sospesa… su richiesta del segretario Izzi che, dopo aver ricevuto la relazione di Di Cesare, concordava (con l’esecutivo) “all’unanimità di sospendere l’esame della citata proposta di deliberazione al fine di acquisire, preventivamente, ogni utile chiarimento”. Soprattutto dai “dirigenti competenti”, il neo responsabile dell’area tecnica Annunziata Lanzillotta e dell’avvocatura interna Domenico Di Russo. Il 1 febbraio arrivò al segretario Izzi la risposta dell’avvocato Di Russo in una nota di risposta sottoscritta anche dalla suo “vice”, Sabrina Agresti. E spiegarono le ragioni per le quali l’amministrazione comunale di Formia, sin dal marzo 2017, non ha voluto approvare il collaudo tecnico amministrativo redatto dall’ingegner Antonio Turco. Ecco le ragioni: il fallimento della Formia servizi spa, la decadenza della concessione, la risoluzione per inadempimento del contratto di appalto per la costruzione dell’opera di cui si chiede il collaudo, la sentenza del Consiglio di Stato che retrocede il bene alla curatela fallimentare, la diffida di quest’ultima a “non interferire con il contenzioso in essere e, inoltre, il contenzioso e la sentenza del Tribunale fallimentare resa tra la curatela e la società appaltatrice. Insomma, il soggetto imprenditore ha tutto l’interesse per il collaudo dell’opera per vedersi ristorare tutti gli investimenti effettuati ma il comune non ha più titolo giuridico per ottemperare a questo adempimento in quanto il parcheggio multipiano è di un nome e di cognome, la curatela fallimentare (l’avvocato Gianmarco Navarra).

Gli avvocati Di Russo e Agresti hanno difeso a denti stretti dell’operato dell’avvocatura “esclusivamente a tutela dell’interesse del comune di Formia e per la difesa degli atti amministrativi adottati con coscienza e diligenza” ma hanno rivelato come le “nostre tesi difensive state e sono oggetto da parte della Multipiano del Golfo e del signor William Di Cesare oggetto di continue accuse, denigrazioni e personalizzazioni. Questa situazione ha determinato il venir meno della fiducia nel lavoro professionale svolto impedendo a noi avvocati di conservare l’indipendenza, la libertà e l’autonomia che deve contraddistinguere lo svolgimento del proprio mandato”. Insomma in base agli articoli 24 e 32 del Codice deontologioco Forense gli avvocati Di Russo e Agresti hanno annunciato di rinunciare “al mandato di difesa e di assistenza dell’ente nel procedimento in oggetto” e hanno invitato l’amministrazione a “nominare altro difensore nei modi e nei termini previsti dalla legge”. Ne è seguita un’altra severa presa di posizione dell’avvocato Izzi che aveva diffidato i due colleghi a svolgere il loro compito con una serie di precise indicazioni. Ecco alcune: “nessuna delle motivazioni addotte si ritiene idonea a legittimare la rinuncia al mandato degli avvocati che, peraltro, sono dipendenti pubblici e, poi, in base al secondo comma dell’articolo 24 del Codice deontologioco Forense, “l’avvocato nell’esercizio dell’attività professionale deve conservare la propria indipedenza a difendere la propria libertà da pressioni e condizionamenti di ogni genere, anche correlati a interessi riguardanti la propria sfera personale.” In effetti una ragione ci sarebbe alla volontà dell’avvocato Di Russo di non rappresentare il Comune di Formia il prossimo settembre davanti il Tribunale di Cassino nel procedimento contro la “Multipiano del Golfo”: ha presentato una denuncia querela alla Procura di Cassino per diffamazione contro Williams Di Cesare per un video postato dall’imprenditore sul suo profilo facebook.

Ora il segretario Izzi ha vistato la delibera numero 65 del 26 febbraio arrivando ad una soluzione che per molti è apparsa salomonica nel tentativo di non acuire i rapporti tutt’altro che idilliaci tra le parti: nonostante le precise indicazioni ricevute il prossimo 25 settembre l’avvocato Domenico Di Russo non rappresenterà il comune di Formia nel contenzioso contro la “Multipiano del Golfo”, lo farà invece la sua “vice” l’avvocato Sabrina Agresti. Pari e patta. L’ha spuntata così anche lo zelante segretario Izzi che, chiedendo ai suoi colleghi di rilasciare il proprio parere (puntualmente favorevole e allegato alla delibera numero 65) , aveva osservato come “non sia giustificato un incarico esterno con il relativo aggravio di spese”. Il segretario Izzi forse ha dovuto rivedere il contenuto di un slogan che campeggiava nella prima diffida agli avvocati Di Russo e Agresti: “L’apparire indipendenti è tanto importante quanto esserlo effettivamente”. Ma si sa, solo gli stolti – recita un vecchio adagio – non cambiano mai idea…

Saverio Forte