Formia / Sosta a pagamento, approvate in consiglio comunale le linee guida

Formia Politica

FORMIA – Una proposta di deliberazione che non vuole proprio conoscere pace. Per le minoranze, per quelle che l’hanno votata (Lega e “Formia con te”) insieme alla maggioranza civica un “atto di privo da forza e di coraggio”. E così che il consiglio comunale di Formia venerdì sera, nel corso di una seduta carica di tensioni, ha licenziato a larga maggioranza la proposta di delibera che, limata ben sei volte dalla dirigente del Comando di Polizia locale Rosanna Picano, contiene gli indirizzi e le linee guida per la nuova gara d’appalto riguardante l’esternalizzazione della sosta a pagamento. Le principali riserve le hanno esternato – quantunque possa apparire paradossale – i consiglieri dell’opposizioni che si erano dichiarati favorevoli per la riconferma della gestione da parte dei privati delle strisce blù. Le linee guida per questa esternalizzazione sono “senza respiro – hanno dichiarato i capigruppo Antonio Di Rocco e Gianfranco Conte – dicono tutto ed il contrario di tutto. Non siamo per nulla soddisfatti perché la gestione della sosta a pagamento è un asset fondamentale per lo sviluppo socio-economico della città, del turismo e delle attività produttive in particolare.”. Chi si attendeva di conoscere, per esempio, il numero degli stalli o gli obblighi del futuro concessionario per l’implementazione dell’aspetto tecnologico ed informatico della sosta è rimasto deluso e il capogruppo leghista Di Rocco, incalzando Giunta e maggioranza, ha avanzato una richiesta: “Almeno il comune di Formia avrà la forza e la capacità, un minuto dopo l’espletamento della gara d’appalto, di obbligare la società appaltatrice a rispettare tutte le linee guida del capitolato, naturalmente nell’interesse della città, dei formiani e dei turisti”. In effetti la proposta di deliberazione sull’esternalizzazione della sosta a pagamento è una pesante cambiale in bianco che l’amministrazione sa di dover portare all’incasso, una scommessa probante sul piano politico dopo aver proposto soltanto la scorsa primavera in campagna elettorale la ripubblicizzazione del servizio con il suo futuro affidamento in house alla municipalizzata Formia Rifiuti zero. Su questo punto la maggioranza ha fatto quadrato e – se è vero che solo gli stolti non cambiano idea – uno dei quattro capigruppo di maggioranza, il giovanissimo ribelle Antonio Capraro di “Formia viva”, ha dimostrato tutti i suoi limiti di strategia e di tattica. Capraro in un mese ha smentito se stesso. Dopo aver votato contro la conferma della privatizzazione della sosta a pagamento, venerdì sera ha cercato di fare marcia indietro votando a favore delle linee guida per il futuro appalto. Si è trattato di una scelta accolta con molta tiepidezza dalla sua maggioranza che ha non voluto ammazzare il vitello grasso per riaccogliere il pentito figliuol prodigo: “Nella mia maggioranza non sono consiglieri di serie A e consiglieri di serie B, sono tutti uguali- ha commentato il sindaco Paola Villa- Ci sono stati e ci sono momenti di confronto interno, tutti si assumono le dovute responsabilità in un sistema democratico. Il capogruppo Capraro quando ha avuto la possibilità di esternare le proprie riserve è rimasto in silenzio e ne abbiamo preso atto”. In sede di discussione delle linee guida sull’esternalizzazione della sosta a pagamento l’onorevole Gianfranco Conte, prima di abbandonare polemicamente l’aula per la decisione del sindaco di controreplicare al suo intervento conclusivo, ha provato a chiedere il rinvio dell’argomento perché la proposta di delibera del settore della Polizia locale – a suo dire – rasenterebbe presunte violazioni costituzionali e del testo unico degli enti locali. La dottoressa Picano, invece, ha illustrato invece gli obiettivi dell’amministrazione comunale relativamente alla futura e privatistica gestione delle strisce blù: “La disciplina della sosta a pagamento sia sulle aree e strade del lungomare, tanto di ponente che di levante, sia del centro abitato, intende fornire un nuovo impulso ed energia alle attività commerciali e produttive, in particolare modo, del centro cittadino favorendo l’accesso per i loro clienti, aumentandone la fidelizzazione con interventi adeguati (disco orario) e finalizzati, per quanto nelle proprie facoltà e competenze, ad una rinnovata competitività in entrambi i settori”. Un altro obiettivo della nuova maggioranza al comune di Formia con l’esternalizzazione del servizio è di “ridurre la sosta selvaggia, sia diurna che notturna, consentendo il regolare e ordinamento andamento della viabilità, fornendo ed incentivando, grazie ad una implementazione della tecnologia, un migliore svolgimento del servizio ed una più rapida fruizione da parte degli utenti perseguendo contestualmente il fine di ridurre l’evasione e l’elusione, anche parziale, del pagamento della tariffa della sosta ed un piano sfruttamento delle potenzialità esistenti”. Concetti nobili e lungimiranti per un servizio pluriennale che dovrà tener conto di almeno due criteri: la durata (il servizio dovrà durare almeno sei anni, prorogabile di tre anni) e l’attività di controllo “attraverso gli ausiliari del traffico”. La proposta della comandante Picano, del resto, è risultata “vaga e incompleta” anche in rapporto all’infinita querelle giudiziaria-tecnica e amministrativa del parcheggio multipiano delle Poste. Il comune pensa di utilizzarlo ma sa di doversi confrontare con la curatela fallimentare della Formia servizi spa che nel corso dell’ultima udienza del processo penale per il fallimento della società mista aveva rimarcato come il comune stia gestendo l’infrastruttura in maniera illegittima non avendo mai formalizzato alcun contratto o ricevuto un mandato specifico dallo stesso curatore, l’avvocato Gianmarco Navarra. Se il capogruppo di “Formia con te”, Conte, aveva inoltrato al sindaco Paola Villa (dopo la pubblicazione su alcuni portali autorizzati dal Tribunale di Latina della procedura di vendita all’asta di un lotto dello stesso Multipiano di piazzale delle Poste e, precisamente, del Piano terra con 81 posti auto) un’interrogazione chiedendo inutilmente una sua discussione in aula, il capo dell’amministrazione comunale ha rivelato di aver chiesto un incontro ufficiale con l’avvocato Navarra. Le è stato già fissato (“con l’avvocato Navarra sono in contatto con una serie di lettere da quando mi sono insediata a fine giugno”) e probabilmente si svolgerà a Roma la prossima settimana. Ma al comune di Formia molte cose non tornano in ordine all’asta fallimentare del 20 dicembre prossimo con una base di circa 900mila euro. Le perplessità le esterna lo stesso sindaco Villa: “Il giudice delegato ha fissato l’asta il 16 maggio ma noi siamo venuti a saperlo – aggiunge – con una Pec prima e con una lettera inviata al protocollo il 16 ed il 17 ottobre. Tragga lei le dovute con conclusioni….” Insomma nessuno ha pensato di informare il comune sulla fissazione dell’asta fallimentare quando la stessa amministrazione era la socia di maggioranza della fallita Formia servizi e ora è uno dei principali creditori. Un “vuoto” informativo nei mesi in cui il nuovo corso amministrativo stava decidendo come gestire per i prossimi anni la sosta a pagamento? E’ arrivato il momento di mettere le carte a posto ed il capogruppo della Lega Di Rocco manda un messaggio alla sindaca civica” Se vuole veniamo anche noi all’incontro con il curatore fallimentare della Formia servizi. In caso contrario, il giorno dopo faccia convocare la conferenza dei capigruppo e ci illustri i risultati”. Ma il comune di Formia potrebbe partecipare, benchè faccia parte del comitato dei creditori, all’asta fallimentare del 20 dicembre? Il sindaco non esclude questa eventualità ma….”Non dimentichiamoci un aspetto non secondario: il possibile acquirente non dimentichi che il parcheggio multipiano (o parte di esso) nel 2034 non sarà più suo ma tornerà nella disponibilità del patrimonio immobiliare di chi eserciterà il diritto di superficie… il comune di Formia”. I titoli di coda sul consiglio comunali sono apparsi quando la sola maggioranza (le minoranze hanno abbandonato l’aula) ha ratificato la prima tranche di dieci debiti fuori bilancio – stranamente è stato ritirato uno all’improvviso – e ha approvato il nuovo e più elastico piano comunale delle antenne della telefonia mobile ed una discussa delibera proposta dall’assessore all’urbanistica Paolo Mazza che prevede una diversa e discussa applicazione della normativa prevista dall’articolo 36 lettera B delle Norme Tecniche di attuazione del Prg disciplina delle sottozone “F2 – Servizi generali privati di interessa collettivo.