Monte d'Oro a Scauri (foto di A. Belelli)

Minturno / Impianto di mitilicoltura a Scauri, la giunta delibera ma spunta una richiesta del 2014

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MINTURNO – E’ stata approvata questa mattina la delibera di giunta n. 212 che detta le linee di indirizzo in merito al progetto di mitilicoltura a Monte d’Oro di Scauri.

L’amministrazione ha deliberato di dare mandato al responsabile del servizio demanio marittimo, Antonio D’Angelo, affinché disponga i successivi atti di competenza tenendo in considerazione le osservazioni esposte in premessa del documento che, “oggettivamente, non consentono la formulazione di un parere favorevole al riguarda”. Il documento sarà inviato al prossimo consiglio comunale, fissato per il 27 luglio alle ore 18,30, per le valutazioni ed eventuali ulteriori osservazioni in merito.

Nella premessa della delibera si apprende che già lo scorso anno, in data 7 aprile 2014, la società cooperativa “La Marea” aveva richiesto un parere di competenza sia al Comune di Minturno che alla Capitaneria di Porto di Gaeta. Ebbene, l’amministrazione comunale non ne era al corrente: è infatti specificato che la richiesta non è mai stata sottoposta alla visione dell’Assessore al ramo, ovvero Vincenzo Fedele, né a nessun altro componente dell’amministrazione. Il documento risulta essere stato acquisito agli atti in data 15 aprile 2014 con numero di protocollo 9655. Anzi, addirittura il precedente responsabile dell’ufficio demanio marittimo, Giuseppe Papa, non ha espresso alcun parere in merito.

Esistono, però, “i pareri espressi dalla competente Capitaneria di Porto n. 14778 del 18 luglio 2014, prot. 17640 e della Regione Lazio in data 3 luglio 2015 prot. 359615 acquisita al protocollo al n. 15832 del 10 luglio 2015, non è più derogabile l’espressione di un parere di merito”.

La giunta ha comunque valutato “le considerazioni espresse dalla Capitaneria di Porto di Gaeta che sin da subito ha partecipato delle riserve ai fini della sicurezza della navigazione, rappresentando contestualmente la necessità di estendere l’istruttoria a tutti gli enti competenti per gli aspetti connessi alla salvaguardia degli interessi ambientali, ecologici, archeologici (Arpa, Ausl, Soprintendenza per i Beni Archeologici, paesaggistici ecc.) oltre che l’opportunità di investire preliminarmente della problematica anche la commissione consultiva locale per la pesca e l’acquacoltura”.

Vista la delicata tematica, l’amministrazione ha deciso di “coinvolgere anche il Ministero dell’Ambiente per la verifica di valutazione e compatibilità con i vincoli di conservazione del sito previsti nella direttiva al suo articolo 6 alla luce dell’eccessiva vicinanza di un sito di importanza comunitaria come il Parco di Gianola e Monte di Scauri, classificato come ZPS”. Ovvero zona a protezione speciale.

Infine, come già aveva anticipato in un comunicato stampa lo stesso assessore Fedele, da “un ulteriore approfondimento del carteggio in possesso agli atti del servizio demanio del Comune di Minturno, è emerso che la medesima area è stata già individuata quale area idonea alla pesca dei molluschi ivi (cannolicchi e telline), dalla Regione Lazio”.

Come già detto, la delibera ora andrà in consiglio comunale per essere eventualmente integrata. L’opposizione consiliare ha già annunciato la presentazione di alcune osservazioni. Il consigliere comunale del Partito Democratico, Gerardo Stefanelli, ha dichiarato: “Proporrò al consiglio comunale l’adozione di un atto più completo che ponga all’attenzione della Regione Lazio compiute osservazioni legate al rischio ambientale complessivo”. In commissione capigruppo, tenutasi oggi pomeriggio, il consigliere Raffaele Chianese ha richiesto di stipulare una convenzione con una società o uno studio di specialisti che possa supportare il Comune di Minturno.

Giuseppe Mallozzi