A novembre meno soldi per gli italiani: controlla il conto corrente e scoprirai il motivo

Tagli inquietanti in busta paga per diversi milioni di italiani, cosa sta succedendo: il mese di novembre sarà molto complicato per le nostre tasche

Mese dopo mese, siamo come sempre costretti a fare i conti con le tante spese a cui sottostare. L’estate è ormai un ricordo, il lavoro ci opprime ma i soldi sembrano non bastare mai. E il mese di novembre sarà ancora più complesso.

Calcolo della busta paga
A novembre meno soldi per gli italiani: controlla il conto corrente e scoprirai il motivo – Temporeale.info (foto da Pixabay)

Infatti, per diversi milioni di italiani, lo stipendio sarà decisamente più basso e la cosa avrà un impatto immediato sullo stato del nostro conto corrente. Una doppia mazzata in arrivo ci costringerà a stringere particolarmente la cinghia in questo periodo e a fare di necessità virtù su diverse voci di spesa.

Novembre, busta paga più bassa per il secondo acconto IRPEF e per la cedolare secca: i dettagli

La busta paga di novembre, in particolare, si assottiglierà specialmente per i lavoratori dipendenti, che dovranno pagare il secondo acconto IRPEF.

Portafogli vuoto
Novembre, busta paga più bassa per il secondo acconto IRPEF e per la cedolare secca: i dettagli – Temporeale.info (foto da Pixabay)

Secondo quanto emerso dalla dichiarazione dei redditi presentata nei mesi scorsi, sarà il datore di lavoro, come sostituto di imposta, a versare direttamente all’Agenzia delle Entrate quanto dovuto. La stessa cosa avverrà per quanto riguarda la cedolare secca, nel caso in cui ci siano locazioni di immobili attualmente in essere.

In questi casi, come ogni anno, si è tenuti al pagamento del 100 per cento dell’imposta totale dovuta, in due tranche (la prima, già pagata entro il 30 giugno) se la somma supera i 257 euro. Diversamente dalla prima tranche di giugno, non c’è possibilità di rateizzare il versamento e dunque si ha una maxi trattenuta che taglia con decisione lo stipendio mensile.

Nel caso in cui ci sia stata, negli ultimi mesi, una riduzione del reddito o un cambio di contratto da full time a part time, e se ci sia stata la risoluzione anticipata del contratto d’affitto, l’unica possibilità per evitare l’addebito diretto in busta paga era presentare specifica comunicazione al datore di lavoro entro il 10 ottobre. Viceversa, non si scapperà a questa tagliola che inciderà pesantemente sulle nostre tasche, come del resto avviene praticamente sempre negli ultimi mesi dell’anno. Le spese sono destinate ad aumentare a dicembre, quando le festività natalizie ci metteranno ulteriormente alla prova.

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