Sogni di arrivare a 1.000 euro di pensione mensile? Come fare

Per incrementare il proprio assegno pensionistico e fargli superare la quota dei 1000 euro, ci sono delle mosse specifiche da compiere: vediamo quali

Uno dei temi di più stringente attualità, come sempre, è quello delle pensioni. Un fattore che desta particolare preoccupazione, tra chi ha già smesso di lavorare e deve fare i conti con importi stabili e che non si sposano bene con l’aumento del carovita e tra chi è ancora nel pieno della carriera lavorativa e immagina che per il futuro le difficoltà per andare in pensione saranno enormi.

Banconote in euro
Sogni di arrivare a 1.000 euro di pensione mensile? Come fare – Temporeale.info (foto da Pixabay)

Ci sono moltissimi italiani che hanno un assegno pensionistico a malapena sufficiente per tirare avanti. Il sogno è quello di una pensione minima a 1000 euro, che solo per qualcuno è diventata realtà. L’aumento è strutturalmente valido soltanto per i residenti nella provincia di Bolzano, mentre per tutti gli altri giungere a quella determinata cifra deve sottostare al verificarsi di un insieme di condizioni.

In generale, si tratta di un livello a cui non arriva il 53,9% delle pensioni totali in Italia in questo momento, come reso noto dai dati INPS. Giungere a 1000 euro di pensione minima, comunque, non è impossibile. Vediamo come può accadere.

Pensione netta di 1000 euro al mese, la quota lorda minima per arrivarci: ecco il calcolo

Serve nello specifico una combinazione di anni di lavoro, contributi versati ed età di pensionamento, per stabilire il lordo minimo cui una persona può ambire.

Pensionati su una panchina
Pensione netta di 1000 euro al mese, la quota lorda minima per arrivarci: ecco il calcolo – Temporeale.info (foto da Pixabay)

Partiamo dal dire che la pensione netta deriva da una detrazione a livello di tasse del 23%. Quindi, il lordo annuo necessario perché il netto mensile sia di almeno 1000 euro deve essere di 14.900 euro.

Secondo le tabelle fornite dall’INPS relativamente al sistema contributivo, vale a dire con contributi versati tutti a partire dal 1 gennaio 1996, nelle quali si tengono presenti anche i dati sulla rivalutazione del montante contributivo, che si attesta in questo momento al 3,662%, scopriamo che per 40 anni di contributi bisogna aver guadagnato in media poco meno di 19.500 euro l’anno, per 30 anni di contributi serve una media di quasi 26mila euro l’anno e per 20 anni di contributi una media di 38.890 euro l’anno.

Se invece la pensione viene calcolata con il sistema misto, con almeno una parte che ricada nel sistema retributivo, la cosa diventa leggermente più semplice. Gli anni nel retributivo, quindi precedenti al 1996, garantiscono un 2% in più per ogni anno.

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