WhatsApp, guai a commettere questo errore: rischi penalmente

Importanti novità per quel che riguarda il mondo Whatsapp. La notizia stavolta può cambiare davvero tutto.

WhatsApp è uno degli strumenti di comunicazione più utilizzati in circolazione, c’è chi lo usa per sentire amici che non vede e sente da tempo e chi invece lo utilizza semplicemente per chiamate di lavoro ma ormai in ogni famiglia è presente l’applicazione dal logo verde, un app che ogni mese rifornisce nuovi e importanti aggiornamenti.

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WhatsApp, guai a commettere questo errore: rischi penalmente – Pixabay – Temporeale.info

Allo stesso tempo possiamo dire che questo strumento ha pro e contro e talvolta ci mette dinanzi a persone con il quale siamo costretti a parlare. Amici di vecchia data che non sopportiamo ma anche persone con il quale ormai sentiamo di non aver nulla a che fare, ex fidanzati molesti e persino chi improvvisamente ci aggiunge da un gruppo di lavoro (o anche di Università). Insomma ci sono pro e contro e WhatsApp talvolta tende ad invadere la nostra privacy.

E talvolta WhatsApp diventa quasi uno strumento ‘minaccioso‘. Ovviamente non è la tecnologia ma l’essere umano a renderla tale ed è un problema non da poco. La Corte di Cassazione ha emanato – insieme alla suprema corte – una sentenza chiara, nel numero 32770/2025. Un modo che cambierà probabilmente il modo di interpretare i messaggi ed in generale un segnale verso il futuro, un modo per eliminare e ridurre le polemiche.

Caos WhatsApp, arriva la sentenza definitiva: rischi davvero grosso

Inviare più volte messaggi via WhatsApp ma anche tramite SMS ad una persona che ha espresso chiaramente il suo dissenso indica una condotta penalmente rilevante. Talvolta in molti non ci fanno caso e invece dal punto di vista penale si rischia grosso. E rispetto al passato non serve arrivare a inviare messaggi particolari, con contenuto offensivo o quasi, ma in generale conta l’effetto invasivo.

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Caos WhatsApp, arriva la sentenza definitiva: rischi davvero grosso – Pixabay – Temporeale.info

La responsabilità – come potrete vedere sul sito Laleggepertutti – è di chi non si ferma e non accetta il rifiuto. Non conta la gravità del contenuto all’interno della comunicazione ma bisogna valutare l’insistenza del mezzo e come la vittima si può sentire. Si entra di fatto nell’area privato della vita privata altrui. C’è il reato di molestia anche senza che i messaggi contengono insulti, offesi e anche messaggi particolarmente espliciti.

Va bene corteggiare anche dal punto di vista digitale ma senza esagerare altrimenti si rischia seriamente di cadere nel penale. Anche solo direttamente su WhatsApp.

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