Nuovo sciopero in arrivo, cerchia in rosso questa data sul calendario

Proseguono le agitazioni sindacali nel mese di ottobre, nuova data complicata per tutti gli italiani: da Nord a Sud, la mobilitazione che coinvolge tantissime persone

E’ stato, finora, come preannunciato ampiamente, un mese di ottobre piuttosto complesso da gestire, in giro per le principali città italiane, per via delle tantissime agitazioni sindacali che sono state indette da numerose categorie. E non è ancora finita, dato che anche i prossimi giorni, da questo punto di vista, saranno particolarmente caldi, altroché.

Sciopero
Nuovo sciopero in arrivo, cerchia in rosso questa data sul calendario – Temporeale.info

La parte del leone l’ha fatta, a ripetizione, il settore dei trasporti, con diverse giornate dedicate allo stop per i trasporti pubblici a livello ferroviario, aeroportuale e locale. Tra le agitazioni che sono attese nei prossimi giorni, ce n’è un’altra piuttosto significativa, che riguarda moltissimi milioni di persone da vicino e che sarà destinata in sostanza a mandare in tilt tutta l’Italia.

Pensioni, lo sciopero generale indetto dai sindacati il 25 ottobre: cosa accadrà

Per il 25 ottobre, sabato prossimo, è stata indetta la mobilitazione generale dalla CGIL, per manifestare sul tema delle pensioni e sulla tutela dei lavoratori. Per quanto riguarda specialmente il primo argomento, come sappiamo, negli anni ci sono stati tagli, rivisitazioni, promesse disattese che rendono il quadro, in prospettiva, sempre più complicato.

Pensionati
Pensioni, lo sciopero generale indetto dai sindacati il 25 ottobre: cosa accadrà – Temporeale.info (foto da Pixabay)

L’ultima legge di bilancio, infatti, ha sancito, secondo i sindacati, ulteriore irrigidimento di tutto il sistema e una continua perdita di potere d’acquisto dei futuri pensionati. Motivo per il quale è il momento di far sentire forte la voce della protesta.

In numerose città italiane, ci saranno cortei che bloccheranno il traffico, per attirare l’attenzione su una problematica che rischia di impoverire, progressivamente, gli italiani. La CGIL lamenta, nel comunicato ufficiale, diversi aspetti che non tornano, come la riduzione della flessibilità in uscita, che costringerà, verosimilmente, tantissimi italiani ad andare in pensione sempre più tardi. Dal 2030, inoltre, per accedere al pensionamento all’età di 64 anni sarà necessario raccogliere un importo minimo di 1811 euro mensili maturati, rispetto ai 1309 euro del 2022. Diversamente, l’età pensionistica scatterà a 67 anni. E non è detto che più avanti le cose non vadano, purtroppo, a peggiorare. Anche perché i tagli già avvenuti fino a questo momento sugli assegni sembrano destinati a dover proseguire, con ulteriori sforbiciate previste per il 2027 e per il 2029. Per non parlare dell’attesa media per i TFR per i dipendenti pubblici, che si è alzata addirittura a circa sette anni.

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