Una proposta di legge potrebbe velocizzare le procedure di pignoramenti in caso di debiti. In attesa dell’approvazione, ecco cosa prevede
Nei giorni in cui il dibattito politico è incentrato sui provvedimenti inseriti dal Governo nella nuova Legge di Bilancio, una proposta di legge in fase di approvazione ha fatto altrettanto discutere per la portata delle novità in essa contenuta.

Si tratta del disegno di legge numero 978 a prima firma della Lega. In Commissione Giustizia al Senato, il centrodestra ha già approvato tutti gli emendamenti al testo. Completati alcuni passaggi tecnici, al voto finale in Commissione seguirà il passaggio in Senato e successivamente alla Camera per l’approvazione definitiva. Di cosa si tratta ? E perché ha fatto discutere così tanto ?
L’obiettivo di questa legge è velocizzare le procedure di riscossione dei debiti. Attualmente, se un creditore vuole forzare la controparte a restituirgli i soldi deve rivolgersi a un giudice civile o di pace a seconda dell’entità della somma. Analizzata la situazione, il giudice stabilirà se sussistono le condizioni per un eventuale pignoramento. In caso positivo, farà emanare un decreto ingiuntivo con l’ordine di pagamento. Decreto cui il debitore può opporsi facendo ricorso, un’azione che prelude al proseguimento della causa di riscossione in sede giudiziaria.
Nuovo disegno di legge sui pignoramenti, cosa potrebbe cambiare
Per i firmatari del disegno di legge citato, questa procedura è troppo farraginosa e va velocizzata. La nuova proposta prevede di superare l’azione preventiva del giudice. In pratica i creditori, siano essi società fornitrici di servizi (energia elettrica, gas, telefonia) oppure intermediari finanziari o privati cittadini, possono ottenere l’esecuzione forzata di un debito tramite semplicemente l’invio di un “provvedimento di intimazione di tipo monitorio” redatto da un legale.
Tramite questo avviso, con allegata la documentazione necessaria (ad esempio bollette o fatture non saldate nei termini previsti), si intima a saldare il debito entro 40 giorni oppure a rivolgersi entro la stessa scadenza a un giudice di pace. Se non perviene nessun riscontro al creditore nei 40 giorni trascorsi dall’invio dell’avviso, scatterebbero automaticamente le procedure di pignoramento su conti correnti o altri beni del debitore per regolarizzare l’importo dovuto. Il tutto, senza ulteriori passaggi burocratici.

“E’ un provvedimento devastante soprattutto per i soggetti più fragili come anziani, persone con scarsa alfabetizzazione giuridica e che già oggi faticano a difendersi da pratiche scorrette. Molti, spaventati, pagheranno subito anche somme non dovute. C’è un enorme rischio di truffe. Con questa norma faranno man bassa sui soggetti fragili“, questo il commento piuttosto allarmante rilasciato a Fanpage da Leonardo Cecchi, coordinatore del Tavolo parlamentare sul sovra indebitamento e le fragilità sociali promosso dal Partito democratico.
In seguito alla pubblicazione di questi primi dettagli sul disegno di legge, fonti della maggioranza – riferisce sempre Fanpage – hanno puntualizzato che il “testo sarà chiarito” e che la nuova possibile procedura sui pignoramenti sarà applicata solo ai rapporti tra le aziende e non riguarderà i cittadini. Al momento, il DDL resta fermo in Commissione Giustizia. Spetterà alla maggioranza decidere se proseguire l’iter di approvazione oppure lasciarlo decadere.