Cambiamenti in vista per il reddito ISEE, ecco cosa potrebbero comportare le modifiche per tutte le famiglie: i dettagli
Come probabilmente molti sapranno, per determinare la capacità economica e contributiva delle famiglie italiane l’indicatore cui si fa riferimento è quello del Reddito ISEE. L’acronimo sta per Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Attraverso di esso si raccolgono dati su reddito, patrimonio, composizione del nucleo familiare, già contenuti della Dichiarazione Sostitutiva Unica di cui le famiglie devono fare richiesta annualmente per avervi accesso. Attraverso tutto questo, si comprendono le possibilità e i parametri di accesso a bonus, agevolazioni e contributi pubblici.

Tuttavia, di recente ci sono state molte riflessioni nel dibattito pubblico e politico in merito. Il Governo Meloni ritiene in particolare che l’ISEE non rifletta adeguatamente la reale situazione economica dei nuclei familiari, creando sperequazioni e penalizzazioni ma anche sovrapposizioni tra le varie forme di sostegno. Per questo, in vista della prossima Legge di Bilancio, si starebbe pensando a delle modifiche del sistema e dei relativi calcoli.
Revisione ISEE, dalla prima casa alle modifiche per bonus e agevolazioni: tutti i punti
Uno dei punti principali sul tema riguarda l’inclusione o meno della prima casa di proprietà. Infatti, ci sono famiglie che vedono l’indicatore ISEE alzarsi a causa di questo, pur avendo dei redditi contenuti, argomentazione che di recente è stata portata avanti tra gli altri dal ministro Matteo Salvini.

Per questo, la Lega avrebbe avanzato una proposta secondo cui la prima casa andrebbe esclusa totalmente dal calcolo, lasciando tutto invariato invece per altri immobili di proprietà. In più, il Governo vorrebbe evitare le sovrapposizioni tra gli incentivi legati all’ISEE. In particolare, l’idea sarebbe di continuare a non conteggiare nel reddito ISEE benefici come il bonus mamme, il bonus nido e il contributo per le nascite.
Ci sono già delle modifiche in atto da qualche tempo, come l’esclusione dall’ISEE di eventuali titoli di Stato o strumenti equivalenti di cui si è in possesso, fino a un valore di 50mila euro per nucleo familiare. Il tutto con la finalità di penalizzare il meno possibile i piccoli risparmiatori e il ceto medio, che nella particolare congiuntura economica che ci troviamo a vivere stanno avendo non poche difficoltà, di mese in mese, per far quadrare i conti.