Ora puoi essere pagato per assistere il tuo animale domestico: ecco come fare

Un congedo retribuito per assistere il proprio animale domestico. L’Italia potrebbe fare da apripista in Europa a una legge davvero significativa

Secondo il Rapporto Italia 2025 dell’Eurispes, il 22,5% degli italiani ha un animale da compagnia. Il 9,3% ne ha due mentre il 4,1% dichiara di possederne tre. Il miglior amico degli italiani resta il cane (60%), seguito dal gatto (49%).

un cane in braccio al suo padrone
Ora puoi essere pagato per assistere il tuo animale domestico: ecco come fare – temporeale.info

Numeri e percentuali significative e che non possono essere ignorati dal legislatore con provvedimenti che tutelino i proprietari soprattutto in quelle circostanze in cui è necessario far conciliare la cura degli animali domestici con altre esigenze quotidiane, in primi quella del lavoro. La prima spinta in tal senso è arrivata da una decisione della Corte di Cassazione (sentenza n° 15076/2018) che ha riconosciuto ai lavoratori dipendenti la possibilità di assentarsi con un permesso retribuito per assistere cani e gatti in situazioni di emergenza.

Un riconoscimento che la Cassazione sì riconosce ma non in maniera automatica. E’ necessaria infatti una certificazione veterinaria che attesti la situazione sanitaria dell’animale nonché l’assenza di altri persone in grado di occuparsene. Pronunciamento della Cassazione, quello citato, che a otto anni di distanza ora potrebbe essere concretizzato in legge qualora passasse la proposta depositato da Devis Dori, deputato di AVS.

Permessi per assistere il proprio animale domestico: cosa prevede la proposta di legge

Fino a tre giorni di congedo retribuito in caso di decesso del proprio animale domestico e otto ore di assenza pagate all’anno per assisterlo in caso di malattia e cure veterinarie urgenti. Questa l’essenza della proposta di legge presentata da Dori che, se approvata, andrebbe ad integrare/modificare la Legge 53/2000 riguardante i congedi parentali e i permessi familiari.

un cane e un gatto
Permessi per assistere il proprio animale domestico: cosa prevede la proposta di legge – temporeale.info

Al momento, la proposta di legge riguarda solo i cani e i gatti, animali che hanno l’obbligo di microchip e di registrazione all’Anagrafe nazionale degli animali da compagnia. “Si tratta di una norma di civiltà perché conosciamo tutti il dolore che può provocare la perdita di un animale o la loro malattia” ha dichiarato l’onorevole Dori il quale non ha escluso che possano rientrare nella legge anche altri animali che vivono nel contesto familiare.

Qualora dovesse passare questa legge, l’Italia farebbe da apripista in Europa con un provvedimento che, di fatto, qualifica gli animali come esseri senzienti, membri della famiglia e portatori di tutela giuridica. Al contempo, il provvedimento tutelerebbe chi vive il difficile momento del del lutto e dello stress da possibili rischi in ambito lavorativo derivanti dalla perdita subita. E’ stato dimostrato, infatti, da studi scientifici come la perdita o la malattia del proprio animale da compagnia siano la causa di un calo importante nella produttività lavorativa con risultanze paragonabili a quelle di un grave lutto familiare.

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