Richiamo dalla messa in commercio di una grande quantità di gamberi, avvertimento per tutta la popolazione: da non consumare assolutamente
Anche se la stagione estiva è ormai andata in archivio, come sempre il consumo di prodotti del mare è molto in voga nella popolazione. Si tratta di alimenti molto saporiti e anche salutari, oltretutto preferibili, nella cosiddetta dieta mediterranea, sia alle carni rosse che a quelle bianche. Ma le ultime notizie fanno scattare l’allarme attorno a diversi lotti di gamberi.

I crostacei in questione sono una presenza fissa sulle nostre tavole e possono essere cucinati in vari modi. Dalle celebri fritture e tempure a zuppe e insalate di pesce, come condimento per gustosi piatti di pasta e via dicendo. Una vera e propria prelibatezza, una sorta di tesoro del mare. Che però in questo momento sembra nascondere un pericolo piuttosto consistente per la salute.
Gamberi radioattivi, il richiamo a tonnellate negli Stati Uniti: cosa sta succedendo
L’allarme è partito dagli Stati Uniti, già nelle prime settimane di agosto, e a quanto risulta non accenna minimamente a fermarsi. Si sta assistendo al ritiro dal commercio di tonnellate di lotti di gamberi per il rischio di radioattività.

A sottolineare e chiarire l’allerta in corso, il portale de ‘Il Fatto Alimentare’, da sempre molto attento ai richiami per tutelare la salute dei consumatori. Si spiega che anche la scorsa settimana, in diversi stati americani, dei supermercati hanno richiamato dal commercio oltre 70 tonnellate di gamberi e spiedini surgelati. I prodotti in questione sono stati importati dall’Indonesia e in loro è stata riscontrata la possibile contaminazione da cesio-137, un isotopo radioattivo generato dalla fissione dell’uranio in centrali nucleari e test atomici.
In America, a occuparsi dei controlli è la Food and Drug Administration, che avrebbe rilevato, per l’appunto, dall’inizio di agosto, la contaminazione in alcuni lotti di gamberi panati spediti a più riprese dall’azienda indonesiana PT Bahari Makmur Sejati. Da quel momento, i richiami hanno coinvolto ben 40 stati americani. E l’allarme potrebbe estendersi anche, a quanto pare, ad altro tipo di alimenti, come i chiodi di garofano, sempre provenienti dall’Indonesia. Al momento, si sta cercando di risalire alla causa della contaminazione, ci sono diverse ipotesi sul piatto ma non ci sono ancora certezze. Attualmente, non sembra che lotti contaminati siano giunti in Europa.