Tra un mese, i conflitti in essere potrebbero estendersi fino a coinvolgere buona parte del globo: una situazione in rapido peggioramento, la data che può cambiare tutto
Quanto sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti, e non soltanto per l’emergenza umanitaria di cui si fa un gran parlare specialmente negli ultimi giorni. I fronti di guerra tra Russia e Ucraina e nella striscia di Gaza sono lontani solo in apparenza, da più parti iniziano ad emergere timori che le zone di conflitto possano allargarsi, fino a coinvolgere anche buona parte del resto del globo. Scatenando la vera e propria Terza Guerra Mondiale.

Uno spettro che più volte è stato ventilato in passato, ma mai come adesso l’instabilità geopolitica internazionale potrebbe degenerare in maniera definitiva. C’è per questo grande attenzione ai possibili negoziati di pace sui vari fronti aperti, nella speranza che le ostilità possano concludersi quanto prima. Eppure, c’è chi ritiene che invece si sia vicinissimi al punto di non ritorno. Che sarebbe stato individuato nella data del 3 novembre prossimo.
Terza Guerra Mondiale scatenata dalla Russia: l’annuncio di un ex generale della Nato crea il panico
L’avvertimento viene lanciato da un ex generale della Nato, Richard Shirreff, intervistato dal celebre quotidiano britannico ‘Daily Mail’. A suo dire, ci sarà da fare molta attenzione, nelle prossime settimane, ai movimenti della Russia, che potrebbe estendere l’offensiva non soltanto ai confini ucraini.

Di recente, del resto, gli sconfinamenti dei droni russi nei territori vicini hanno fatto molto discutere. E tutto questo, secondo Shirreff, potrebbe preparare il terreno a una offensiva vera e propria. Quella da lui avanzata, va sottolineato, è soltanto una ipotesi, ma fatta per evidenziare come un eventuale attacco russo ad altri paesi europei coglierebbe la Nato impreparata.
Negli scenari ventilati dall’ex generale, il primo attacco russo potrebbe partire dalla Lituania, estendendosi rapidamente a Lettonia ed Estonia. Nelle repubbliche baltiche, i primi effetti sarebbero blackout estesi e attacchi informatici alle reti principali, coinvolgendo infrastrutture chiave come banche, uffici pubblici, ospedali. Con il ruolo, dietro le quinte, di agenti russi e bielorussi per alimentare violenze e disordini.
Shirreff ritiene poi che l’eventuale offensiva verrebbe estesa quasi subito dopo a Francia, Germania e Regno Unito, per non dare il tempo alla Nato di reagire prontamente. Un quadro che avrebbe qualcosa di davvero allarmante.