E’ morta un’icona dello sport, i tifosi di tutto il mondo sono disperati per ciò che è successo: nessuno si aspettava una situazione del genere, ecco di chi si tratta
Il tennis nel corso degli anni ha tirato fuori una serie di campioni eccezionali. Ogni generazione è caratterizzata da talenti assoluti, che hanno scritto la storia di questo meraviglioso sport. E’ chiaro che gli anni passano per tutti e la vita a un certo punto, per forza di cose, finisce. Proprio per questo oggi si rende omaggio a una figura incredibile del tennis che ha scritto pagine e pagine meravigliose di storia con una racchetta in mano.

Si tratta di Nikola Pilic, detto Nikki. E’ deceduto a Fiume all’età di 86 anni. Jugoslavo di formazione e croato di nascita, ma soprattutto cittadino del mondo per la sua visione e il suo carisma. L’intero arco della storia moderna del tennis viene attraversato dalla sua parabola.
E’ stato grande protagonista sul campo negli anni ’60 e ’70 e testimone diretto del primo grande boicottaggio di Wimbledon. Successivamente, è diventato anche allenatore, capitano e maestro. Ha inciso come pochi sulla Coppa Davis e sulla crescita dei talenti.
Tennis internazionale in lutto: addio a Nikola ‘Nikki’ Pilic
Nikki Pilic si avvicinò al tennis da adolescente tra i campi del circolo Firule. Nel 1964 la vittoria del primo titolo importante a Mosca, mentre nel 1967 la semifinale a Wimbledon. Entrò a far parte l’anno dopo degli Handsome Eight. C’erano Earl Buchholz, Dennis Ralston, Pierre Barthes, Cliff Drysdale, Roger Taylor, John Newcombe e Tony Roche. Un gruppo che fu il simbolo della transizione verso un tennis nuovo, globale e strutturale.

Non si trattava soltanto di grande giocatori a livello tecnico, ma anche carismatico. L’apice, Pilic lo toccò nel 1970 battendo Newcombe e Laver al Bristol Open e in doppio agli US Open quando faceva coppia con Pierre Barthes. Il massimo risultato in classifica è stata la posizione numero 6 al mondo con 9 titoli vinti. Nel 1973 la sconfitta in finale a Roland Garros contro Ilie Nastase.
Quell’anno viene ricordato anche per il rifiuto di disputare un match di Coppa Davis. Pilic aveva già ribadito la sua presenza in Canada per un torneo di doppio. Ma venne sospeso e quindi escluso da Wimbledon: ben 81 professionisti, di cui 12 delle 16 teste di serie, boicottarono il torneo. Verrà per sempre ricordato come l’anno del boicottaggio.