Come nella laguna di Venezia, anche Roma e Napoli potrebbero trovarsi in futuro sotto il livello attuale del mare: scenari preoccupanti
Uno dei motivi per cui il turismo in Italia, dall’estero, è particolarmente fiorente, è rappresentato dalla bellezza e dalla peculiarità dei nostri paesaggi e delle nostre città. Praticamente unica al mondo, ad esempio, Venezia con la sua laguna. Ma cosa succederebbe se ci fosse una situazione simile anche in altre città nostrane? Ad esempio, con Roma e Napoli destinate a finire sotto il livello del mare?

Uno scenario che fino a non molto tempo fa qualcuno avrebbe potuto considerare distopico, a dir poco. E che invece può incredibilmente concretizzarsi, con il passare del tempo. E’ un rischio che appare concreto, con i grandi mutamenti che sta vivendo il nostro pianeta. C’entra, come forse avrete intuito, il riscaldamento globale con i suoi terribili effetti, ai quali bisognerebbe cercare di porre rimedio, prima che sia troppo tardi.
Riscaldamento globale, lo scioglimento dell’Antartide può alzare il livello dei mari
Tra i principali effetti del riscaldamento globale, è plausibile un progressivo scioglimento della calotta dell’Antartide. Tra i rischi a a questo correlati, potrebbero esserci il mutamento di condizioni climatiche, l’insorgere di nuove malattie, il ritorno di specie animali congelate da millenni, ma anche, con tutta evidenza, l’innalzamento del livello dei mari, che metterebbe a rischio prima di tutto le città che nei pressi di questi sorgono.

Secondo alcuni studi che sono stati condotti, se la calotta antartica dovesse procedere nello scioglimento e accelerarlo, nei prossimi decenni, il livello del mare potrebbe alzarsi di almeno tre metri. La situazione attuale è già piuttosto preoccupante, dato che è stato stimato come ogni anno si perdano circa 370 tonnellate di ghiaccio, che si distribuiscono negli oceani.
Parliamo di tempi comunque piuttosto lunghi per la concretizzazione di determinati scenari, va detto, dato che per vedere un innalzamento dei mari simile dovrebbero passare circa 1000 anni. Ma questo non vuol dire che non ci sia bisogno di limitare determinate condotte dannose a tutti i livelli per il pianeta, cercando di contenere le problematiche cui stiamo assistendo. A essere interessate da questo tema, tutte le principali città costiere o nelle vicinanze, cui dunque un corretto modello di sviluppo può definire la loro sopravvivenza o meno.