Finisce l’estate e arrivano i rincari per gli italiani. Ecco quanto spenderemo in più da settembre a dicembre. Le stime sono piuttosto allarmanti
L’estate è come il periodo delle festività natalizie ovvero un momento di tregua per tutto (o quasi). Un rallentamento cui spesso segue una ripresa non priva di risvolti negativi. Non è raro, infatti, imbattersi a settembre o a gennaio in un aumento dei costi di beni e servizi che va a incidere, e non poco, sulle capacità di spesa degli italiani ormai purtroppo abituati a scenari simili.

L’ultimo è stato prospettato dal Codacons che ha quantificato complessivamente in 416 euro l’aumento dei costi per le famiglie da settembre a dicembre. Una stangata che l’associazione ha suddiviso tra vari voci di spesa. Il primo è quello dei beni alimentari. L’aumento dei costi di produzione, spesa e imballaggio si riverserà inevitabilmente sui consumatori finali con un aggravio di circa 130 euro a famiglia.
Il secondo settore colpito dai rincari è quello della scuola. Le spese per quaderni, diari, astucci e dei libri di testi ha subito un aumento rispettivamente del 5% e del 3% rispetto al 2024 con un surplus dei costi stimato in 50 euro a famiglia. Spese per la scuola che sono imminenti, considerati che dalla prossima settimana è prevista già la ripresa delle lezioni in alcune regioni italiane.
Stangata sugli italiani, ecco gli altri aumenti di settembre
Dopo un lungo periodo di tregua, il Codacons prevede nuovi rincari sulle forniture di luce e gas. L’aumento è stimato al 15% rispetto alle tariffe attuale con aggravio sui costi in bolletta di circa 170 euro. Una spesa aggiuntiva che può essere compensata, per chi ha i requisiti, usufruendo del bonus bollette che prevede un contributo straordinario di 200€ sulle forniture dei clienti con ISEE fino a 25.000 euro. In alternativa, resta sempre valida l’opzione del cambio gestore nel caso quello nuova garantisca tariffe più competitive e al ribasso.

L’ultimo settore gravato dai rincari sarà quello dei trasporti. Il ritorno alla normalità dopo la pausa estiva comporterà un rincaro di circa 70 euro sulle spese necessarie sia per gli spostamenti con veicoli di proprietà che tramite il trasporto pubblico. In quest’ultimo settore, vi invitiamo a monitorare eventuali occasioni per risparmiare in ambito locale con sconti e altre agevolazioni previsti da comuni e regioni.
Dulcis in fondo (in realtà è un’anticipazione amarissima) aumenterà anche il caffè. Il costo della tazzina al bar è ormai prossimo a raggiungere i 2 euro entro la fine dell’anno. Il rincaro sulla bevanda più amata dagli italiani ha raggiunto il 50% rispetto ai prezzi proposti nel 2020 prima della pandemia. Persiste, tuttavia, in un contesto di aumenti, una certa variabilità sul costo del caffè a seconda della città in cui si consuma.