Contanti e controlli fiscali: cosa conservare per evitare sorprese

Bisogna fare particolarmente attenzione al Fisco e ai suoi controlli. In caso di errori puoi pagarla davvero cara, ecco il motivo.

La questione economica è molto complicata per tutti gli italiani che devono fare i conti ogni anno con numerose spese. Ma oltre ai costi che fanno ormai parte della nostra vita quotidiana c’è anche la situazione relativa alle tasse ed ogni anno milioni di italiani sono alle prese con tasse e con il Fisco, un problema difficile da risolvere.

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Contanti e controlli fiscali: cosa conservare per evitare sorprese (Ansa Foto) Temporeale.info

Uno dei problemi principali relativo al rapporto con il Fisco è sicuramente la gestione del contante e bisogna fare molta attenzione con controlli per evitare la problematica del denaro ‘in nero’. E sono sempre di più i controlli per evitare ulteriori preoccupazioni e occhio anche alle precauzioni, come proteggersi da eventuali attacchi e controlli fiscali.

Capita spesso che ognuno di noi depositi dei contanti sul proprio conto corrente e lo faccia senza pensarci, che si tratti di 100 o di 1000 euro. Molti non sanno che l’Agenzia delle Entrate può indagare tranquillamente sulla loro provenienza, e chiedere di giustificare il passaggio di soldi e ricavi che non sono dichiarati e quindi non soggetti a tassazione. Ovviamente non capita sempre ma analizziamo quali sono i momenti in cui si fanno questi controlli.

Controlli del fisco, ecco nello specifico come funziona per i contanti

L’Agenzia delle Entrate ha molto potere sui versamenti in contante e questo grazie all’articolo 32 del D.P.R 600/1973 e questo articolo sottolinea che somme non giustificate adeguatamente potrebbero essere viste come proventi nascosti. Senza una risposta convincente del contribuente il Fisco può imporre dure e pesanti sanzioni. In alcuni casi però ci sono possibilità che il versamento in contante non sfugge alla tassazione e nello specifico riguarda:

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Controlli del fisco, ecco nello specifico come funziona per i contanti – Pixabay – Temporeale.info
  • Somme esenti da tassazione: parliamo di donazioni di piccolo valore, risarcimento danni, vendite di beni usati e rimborsi di spese già fatte. Ad esempio il rimborso spese di un’azienda non necessita di tassazione da parte dello Stato.
  • somme già tassate alla fonte come vincite al gioco o premi che vengono tassati al momento dell’erogazione.

Per controllare tutto è meglio che il contribuente sia ben predisposto con prove concrete come dei contratti, delle ricevute ed anche delle dichiarazioni di donazione. Per evitare qualsiasi rischio consigliamo di mantenere contratti, ricevute e documenti per la dimostrazione riguardo l’origine dei versamenti e magari consultare commercialisti per evitare ulteriori problemi.

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