Il caldo torrido è una potenziale condizione di pericolo per il cuore soprattutto per chi ha patologie preesistenti. Ecco come limitare i rischi
Non sono di certo mancate le giornate torride a luglio. Soprattutto nella prima parte del mese, le elevate temperature, unite ad afa e umidità, hanno reso letteralmente invivibili alcune giornate per la calura opprimente.

Caldo che ha imperversato non solo in Italia ma anche in Europa, provocando anche numerose vittime. Una sorta di “killer silenzioso” stando a un recente studio dell’Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine che ha evidenzia come la causa del 65% delle morti registrate in Europa durante l’ondata di calore di inizio luglio sia riconducibile proprio al cambiamento climatico.
Il report evidenzia come le persone con più di 65 anni abbiano rappresentato la quasi totalità dei decessi dovuti al caldo torrido a causa di precarie condizioni di salute preesistenti. Il clima estremo con caldo torrido, sole cocente e afa può pregiudicare, ad esempio, le condizioni di coloro che presentano problematiche al cuore come lo scompenso cardiaco o l’instabilità della pressione arteriosa
Come proteggere il cuore con il caldo: i consigli utili
Come spiega sul Messaggero il professor Domenico Gabrielli, direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale San Camillo di Roma, i primi effetti del caldo sul sistema cardiovascolare consistono nella vasodilatazione ossia una dilatazione dei vasi sanguigni con conseguente abbassamento della pressione arteriosa. Ciò può indurre il cuore ad aumentare i suoi battiti e ad andare in sofferenza. Il sintomo più evidente di questa criticità è il cardiopalmo che va attenzionato quando si superano i 100 battiti al minuto in modo costante.

Il professor Gabrielli aggiunge che il paziente cardiopatico che assume farmaci per la pressione deve controllare più spesso i valori durante le giornate calde. Se sono eccessivamente bassi, è necessario contattare subito il proprio medico curante per una rimodulazione della terapia che mai va modificata autonomamente. E’ già questo un primo suggerimento utile per chi è alle prese con patologie cardiache preesistenti. Gli altri consigli li elenca, sempre al Messaggero, il professor Massimo Grimaldi, Presidente ANMCO e Direttore della Cardiologia dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti.
“Per proteggere il cuore in estate – spiega Grimaldi – è bene seguire un’alimentazione corretta e garantirsi una sufficiente idratazione. Bere due litri di acqua al giorno, abbondare con frutta e verdura ed eliminare i cibi grassi” In caso di pressione bassa e cuore sano – conclude Grimaldi – si può leggermente aumentare il consumo di sale. Al contrario nei pazienti ipertesi e con scompenso cardiaco eccessi di sale e di acqua potrebbe essere dannosi.” Può essere utile, inoltre, effettuare pediluvi con acqua moderatamente fredda e utilizzare un deumidificatore in casa per ripristinare condizioni di vivibilità nelle stanze.