Purtroppo, l’ultima comunicazione ufficiale dell’INPS non porta buone notizie per i pensionati italiani: ecco come stanno le cose
Tramite la circolare numero 23 del 2025, l’INPS ha reso note le nuove tabelle ufficiali sulla rivalutazione degli assegni pensionistici ed assistenziali, interessando oltre venti milioni di cittadini. Anche il calendario dei pagamenti è stato riprogrammato, col mese di aprile che sarà portatore di una novità sulla data di erogazione.
Purtroppo, però, non vi sono ottime notizie per gli italiani. E il malcontento riguarda un aspetto in particolare…

L’aspetto in questione è che milioni di pensionati non vedranno attribuirsi il conguaglio relativo al 2024 che tanto si auspicavano. Una notizia pessima, che ha stupito in parecchi, causando anche qualche polemica, ma che allo stesso tempo è figlia di una ragione precisa. L’ha spiegata lo stesso Istituto Nazionale della Previdenza Sociale nella comunicazione emanata il 28 gennaio.
Pensioni, le ultime tabelle ufficiali portano brutte notizie: i dettagli
Nel dettaglio, l’ente ha specificato che non sono previsti conguagli relativi allo scorso anno per un semplice motivo. Ovvero in quanto “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023 è determinata in misura pari al +5,4% dal 1° gennaio 2024“.
Tradotto: il Governo, che aveva promesso di recuperare il taglio operato negli anni 2023 e 2024, ha deciso di non procedere ad alcun recupero ma di ritornare al vecchio sistema di calcolo solo per l’anno 2025: ai pensionati che hanno subito il decremento delle pensioni, rispetto all’inflazione reale negli anni 2023 e 2024, non resta dunque che una bella dose di delusione.

Ma non è finita qui: quest’anno la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2024 è stata determinata pari a +0,8% dal 1° gennaio 2025. Ciò significa che per le pensioni inferiori o pari al trattamento minimo – fissato a 603,40 euro per effetto dell’aumento del +0,8% dal 1°gennaio 2025 – viene stabilito un incremento del +2,2%. Si tratta di un incremento quasi irrisorio, pari a soli a 13,27 euro, che porterà gli assegni a 616,67 euro al mese.
Il calendario delle pensioni 2025
Torniamo, infine, alla notizia meno amara ma comunque importante. Cioè la notizia che riguarda il calendario delle pensioni 2025. L’INPS ha fatto sapere che a partire da aprile la data di erogazione sarà il 1° di ogni mese, al netto di rare eccezioni in concomitanza delle festività.
Per la precisione, le date saranno: 1 aprile, 2 maggio (il 1° maggio è la Festa dei Lavoratori), 3 giugno (il 1° giugno è domenica e il 2 giugno è la Festa della Repubblica), 1 luglio, 1 agosto, 1 settembre, 1 ottobre, 3 novembre (il 1°novembre è Ognissanti, il 2 novembre è domenica) e 1 dicembre.