Formia in lutto per la scomparsa di Franca Forte: il ricordo della giornalista e professoressa

FORMIA – Ha rappresentato una rivoluzione Copernicana permettendo a tanti cittadini di Formia, delle più disparate fasce sociali e culturali, di ascoltare la radio che portava e porta il nome della loro città. Ma il grande merito che le va riconosciuto è ancora più significativo: in quei conclusivi (e grigi) anni Settanta ha contribuito a favorire per tante donne un processo di emancipazione che poteva avvenire – come poi è avvenuto – attraverso un microfono, l’etere e un giornale radio.

Formia in queste ore piange una donna che per chi (con passione) esercita questo mestiere, il più bello del mondo, è stata davvero speciale e, come detto, coraggiosamente rivoluzionaria. Ma senza slogan o il ricorso alla piazza… ma ad una consolle, ad un registratore e alla sua figura, di mamma premurosa e attenta – basta chiederlo a Vincenzo e a Jaia e ai suoi adorati nipotini – e di stimata professoressa di francese presso l’Istituto alberghiero “Angelo Celletti” di Gianola. Francesca Forte, ma per coloro le hanno voluta bene “Franca” o più semplicemente “Zia Lalla”, ci ha lasciati a 91 anni nel giorno della sua festa, quella della mamma, presso una struttura assistenziale di Minturno di cui era ospite da tempo.

Franca Forte e Radio Formia

Zia Lalla era la mamma di tanti formiani che le devono tributare un sincero sentimento di gratitudine per quello che ha saputo fare in quegli anni difficili e farciti di maschilismo. Radio Formia ha rappresentato una forma di sdoganamento culturale e civico negli anni in cui la radiofonia privata era anche – ma non a queste latitudini e longitudini – una forma di lotta politica. Per Zia Lalla, per Peppe Testa (sarebbe diventato il suo fedele genero), per Franco Magliozzi, Gianni Messore e successivamente per il sempre generoso Eugenio Centola e Radio Formia doveva adempiere soltanto ad un servizio, a favore della città inizialmente e successivamente a beneficio del Golfo e del Basso Lazio. Franca Forte ci ripeteva una litania: Radio Formia ha un editore, formalmente la Cooperativa “Notiziari Sud Pontino”, ma sostanzialmente “deve essere sempre la città”. E la professoressa di Francese sapeva che, al di là dei suoi onerosi impegni didattici e familiari, doveva anche lei dare una mano. Con una consapevolezza: la sua voce femminile quale forma di rassicurazione all’ascoltatore.

Restano mitiche le scene vissute all’ultimo piano del civico 5 di via Rubino, all’angolo con piazza e via Teresa, laddove Franca viveva e aveva deciso, con gli altri soci della cooperativa, di realizzare gli studi della radio. Zia Lalla rigorosamente la mattina non andava a scuola se non avesse condotto, anche con una semplice vestaglia da notte, alle 7.50 il giornale radio e, successivamente, letto l’oroscopo. Era il suo buongiorno che dava alla città condito da un inno all’ottimismo che ostentava, sempre e comunque, attraverso quel suo sorriso a 33 denti e inappuntabile look. E poi il rapporto con il potere. Zia Lalla è stata tra le prime a capire che come radio privata non doveva diventare una clava, una pistola pronta a sparare ma un veicolo per permettere alla politica, di qualsiasi colore, di entrare nelle case cittadini e nelle attività economiche. Radio Formia è stata profetica quando, a costo zero, è diventata un’antesignana di Radio Radicale o di Rai Parlamento: tutti rigorosamente in diretta e senza filtri e commenti le sedute del consiglio comunale. La pubblicità? Va mandata quando la discussione è lontana dai microfoni o quest’ultimi sono (volutamente) spenti.

Franca Forte, il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, e Saverio Forte

Radio Formia e i consigli comunali

Radio Formia dalla sua genesi (48 anni fa) ha sempre trasmesso per intero le sedute del consiglio comunale della città, dalla mitica biblioteca “Tenente Testa” di via Vitruvio all’attuale aula consiliare intitolata al partigiano Ernesto Ribaud passando per quella che ora si chiama “Sala Falcone-Borsellino” in piazza Santa Teresa. Franca chiedeva correttezza nei rapporti e, quando questo equilibrio veniva meno, perdeva anche il suo riconosciuto aplomb. Il sindaco della città era Michele Forte nei primi anni novanta e i consigli comunali di Formia non erano passeggiate di salute. L’allora opposizione non era quella odierna, lenta e altalenante ma pugnace e disposta a tutto. La trasmissione del consiglio comunale di Formia s’interruppe e zia Lalla sapeva di non dover fare brutta figura di fronte alle migliaia di ascoltatori in quel momento (non c’era ancora lo streaming via internet) davanti la radiolina.

La tensione si affiancò ad un’altra tensione: il collegamento era sospeso e non si capiva la ragione. C’era una ragione. Il sindaco Forte, agitandosi laddove era seduto, con un piede – è rimasto il mistero se il gesto sia stato casuale o voluto – staccò il filo della consolle che a sua volta permetteva, attraverso un mixer, all’audio consiliare di essere irradiato. Secondo una favola metropolitana ci fu un consigliere dell’allora Dc, avversario all’interno del partito del futuro senatore Udc, che fece la spia di quanto avvenuto alla professoressa di francese. Zia Lalla con calma olimpica regolò i suoi conti in una conferenza stampa in cui pretese di registrare con la sua voce l’intervista all’allora sindaco di Formia. Il suo disappunto lo ostentò, cadenzando il tono della voce, con due parole: “Signor Sindaco !” Questi capi che non poteva andare molto lontano e le rispose molto diplomaticamente “Signora!”

Zia Lalla il suo impegno per la città e per le donne l’ha messo in campo esercitando ruoli di primo piano nell’associazione che era diventata la sua terza casa, la Fidapa, la federazione arti donne e professioni. Ha rappresentato davvero un esempio per tante donne, anche per quelle caratterialmente più chiuse,ad essere protagoniste. Ancora e senza un microfono in mano. I funerali della professoressa Francesca Forte si svolgeranno martedì 14 maggio, alle 10.30, presso la chiesa di Santa Teresa. Ciao Zia Lalla, ci mancherai davvero tanto.

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