Gaeta / Adesione filiale locale allo sciopero dipendenti dell’Autorità portuale del Lazio

Attualità Gaeta

GAETA -E per l’ultima – ma non meno importante – arrivò anche l’adesione di Gaeta. Anche i pochi e superstiti dipendenti della filiale cittadina dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale da lunedì 18 marzo e per cinque giorni incroceranno le braccia nell’ambito di un clamoroso sciopero – il primo in Italia per la valenza di questa forma di protesta in ambito portuale – indetto dalla Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Ugl-Mareporti. L’agitazione è stata confermata venerdì dopo un estremo tentativo del presidente dell’Adsp Pino Musolino di scongiurala con le organizzazioni sindacali di categoria. Stanno contestando “la modifica unilaterale dell’accordo di secondo livello del 16 dicembre 2022 per i dipendenti, che pur non riguardando i dirigenti, è stato recepito e validato dagli organi competenti con tanto di delibera”.

I sindacati di categoria hanno deciso di scioperare in quanto “la modifica unilaterale del contratto di secondo livello è stata decisa in base a norme non applicabili alle Autorità di sistema portuale che riducono sostanzialmente le retribuzioni del personale, modificando inoltre voci fisse riconosciute per i dipendenti provenienti dalle ex Autorità portuali che sono state trasformate nel 2016 in “sistema portuale”. Insomma si paventa un parziale blocco dell’attività amministrativa delle sedi di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta dell’ex Autorità portuale del Lazio per un sciopero di cui – come detto – non c’è traccia negli archivi della trentennale attività del network portuale del Lazio. Di sicuro la vertenza dei dipendenti dell’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino e Gaeta finirà probabilmente anche nelle aule di Tribunale. Un noto studio legalem in rappresentanza della segreteria provinciale di Ugl Mare Porti,ha infatti invitato Molo Vespucci a non disattendere in alcun modo il contratto sottoscritto a dicembre 2022, visto che a suo giudizio “non può in nessun caso essere disdettato né modificato unilateralmente fino alla sua naturale scadenza del 31 dicembre 2024”.

Ha inoltre diffidato inoltre l’ente dal sottrarre emolumenti ai lavoratori, oltre a erogare nuovamente le somme detratte dallo stipendio erogato a febbraio 2024. Infatti, il mese scorso, e secondo lo studio legale “in maniera arbitraria e illegittima, l’Authority non ha più riconosciuto ed erogato ai lavoratori la somma di 400 euro lorde prevista nel contratto di secondo livello come “indennità progetti-obiettivo”, “senza che – si legge nella Pec – alcuna motivazione venisse all’uopo fornita e comunque in dispregio di quanto previsto nel contratto di secondo livello”. Intanto, ai lavoratori di Molo Vespucci continua a pervenire la solidarietà dei dipendenti delle altre autorità portuali italiane. L’ultima in ordine di tempo arriva direttamente dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale, l’ente di Palermo presieduto dall’ex presidente dell’Autorità portuale del Lazio Pasqualino Monti. Le rappresentanze sindacali aziendali dell’authority palermitana hanno ribaditoquanto sancito dalla Legge 84/94, che qualifica la natura giuridica delle Adsp come enti pubblici non economici, dotati di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria.

“L’esercizio dell’autonomia gestionale in un clima di sfiducia e di mancata collaborazione che si registra presso l’ente di Civitavecchia – hanno aggiunto – non deve in alcun modo penalizzare i diritti acquisiti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori in un momento in cui gli effetti del caro vita e dell’inflazione stanno provocando ingenti danni per le famiglie”. E se il presidente dell’Autorità Pino Musolino si è impegnato a contattare il Ministero delle Infrastrutture e l’Assoporti per avere un parere sulle richieste avanzate dai sindacati, all’iniziativa hanno deciso di aderire anche gli ultimi dipendenti – si contano sulle dita di una sola mano – in servizio presso la sede di Gaeta dell’Asdp.

La loro decisione di scioperare avviene in coincidenza della presentazione in questi giorni alla Regione Lazio di una mozione del consigliere di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Sviluppo economico Enrico Tiero per impegnare il presidente Francesco Rocca a promuovere presso il Governo e il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini un’iniziativa legislativa di modifica della legge istitutiva delle Autorità portuali in Italia, la numero 84/1994, finalizzata ad assicurare la rappresentanza delle amministrazioni locali in seno al Comitato di Gestione delle Autorità di Sistema Portuale, anche per i porti che hanno fatto registrare nell’ultimo triennio un traffico commerciale superiore a un milione di tonnellate merci, come nel caso di Gaeta. A sostenere la richiesta di Tiero sono stati i consiglieri comunali di maggioranza Marco Di Vasta (che di Fdi è il coordinatore cittadino) e l’ex sindaco Massimo Magliozzi.

L’hanno condivisa manifestando un “sincero e vivo apprezzamento” per un provvedimento che vincoli l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno centro-settentrionale a investire sul porto di Gaeta e quello di Fiumicino risorse finanziarie almeno pari alle entrate che hanno origine nei rispettivi scali.