Formia / Parcheggio Multisala del Mare, continua la controversia con la “convenzione sparita”

Attualità Formia

FORMIA – A.a.a. convenzione cercasi. Si è arricchita di nuovi e clamorosi colpi di scena la querelle sulla gestione pubblica del parcheggio di Formia antistante la Multisala del mare dopo la decisione – che qualcuno ha definito anacronistica – del dirigente del settore Urbanistica del comune Pietro D’Angelo di chiedere alla dottoressa Maria Rosaria Ciuffi, quale giudice responsabile dell’ufficio esecuzione Mobiliari ed immobiliari e fallimentare del Tribunale di Cassino, di rettificare il provvedimento, il numero 617 /2022, di trasferimento alla società Robytour Srl di alcune parti adibite a parcheggio pubblico, come bene esclusivo.

La richiesta del comune di Formia di garantire la gestione pubblica del parcheggio antistante la Multisala di Via Spaventola (pur salvaguardone il titolo della proprietà) scaturisce dalla tipologia della concessione edilizia, la numero 165, del 13 agosto 2002, rilasciata all’epoca dal Comune di Formia all’allora società, “Cinemaotto” , che realizzò il cinema. Il titolo concessorio faceva leva su un atto d’obbligo che nessuno riesce ora a trovare negli archivi della sezione urbanistica del comune e dell’ex Consorzio industriale del sud pontino. Questo atto, se trovato, potrebbe dipanare l’intera matassa.

Nel senso che il comune ed il Consorzio Industriale del sud pontino raggiunsero un accordo con la “Cinemaotto” in base al quale la società di Colleferro avrebbe realizzato la struttura ma, anziché versare gli oneri di urbanizzazione urbanistici previsti dalla legge Bucalossi, avrebbe assunto l’onere di garantire la disponibilità per esclusive finalità pubbliche del parcheggio.

In questi giorni il capogruppo della lista “Guardare oltre” Imma Arnone nella sua nuova richiesta di accesso agli atti ha ricevuto un’infinità di documenti amministrativi, tranne che la convenzione propedeutica al rilascio della concessione edilizia numero 165 di 21 anni fa. Se la dottoresssa Arnone ha riformulato questa richiesta, che esista questa convenzione lo conferma l’assessore all’urbanistica in carica in quello periodo, Erasmo Picano (Forza Italia): “Ricordo che il progetto fu a lungo all’esame della commissione urbanistica e responsabilmente trovammo un accordo con l’allora privato per sottoscrivere questo d’atto d’obbligo che avrebbe dovuto salvaguardare , com’è stato sino all’aggiudicazione dell’asta alla Roby tour srl, gli interessi pubblici”.

Se c’è stato un mero errore tecnico nella compilazione del decreto della dottoressa Maria Rosaria Ciuffi di trasferimento alla Roby Tour dei beni acquistati davanti il Tribunale di Velletri, perché il comune di Formia ha fatto scrivere da un dirigente tecnico piuttosto che da un legale? Un fatto è certo: “la lettera del dirigente D’Angelo” – come ha già dichiarato il patron della Roby Tour srl Roberti Sorrenti- “molto probabilmente sarà dichiarata inammissibile ed il parcheggio “tornerà nell’esclusiva proprietà della mia società”.

Ma perché un’analoga iniziativa non è stata promossa dal comune di Formia davanti la sezione fallimentare del Tribunale di Velletri dove è avvenuta la vendita per verificare la correttezza della procedura di alienazione? Il perito della curatela fallimentare ha accertato l’esistenza di questa convenzione del 2002 o, in alternativa, il comune di Formia nel 2022 quando c’è stata la vendita l’ha messa eventualmente a disposizione ?

Intanto, se è vero che piove sul bagnato, la Roby Tour ha ricevuto in questi giorni una sanzione pecuniara, di 1600 euro, della Polizia Locale che ha rilevato, in base ad una legge regionale, delle irregolarità sulla cartellonistica apposta all’ingresso del cantiere della Multisala. Il cartello – secondo la sezione vigilanza – pubblicizzava un’attività diversa da quella autorizzata con una Scia.

Sorrenti ha avuto poi uno scontro al color bianco con l’ex sindaco di Formia Paola Villa. La consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle-Un’altra città, commentando il trasferimento a Firenze dell’ex dirigente del commissariato di Polizia, il Vice Questore Aurelio Metelli, rilevava come la Questura di Latina abbia preferito un “facente funzione”, la dottoressa Emanuela Forte, piuttosto che nominare un sostituto di pari grado.

Sorrenti è andato su tutte le furie leggendo il prosieguo di una nota della professoressa Villa: “Eppure il commissariato di Formia, deve o meglio dovrebbe, rappresentante un presidio di legalità di frontiera, un punto di riferimento di un territorio, quello del sud pontino, dove camorra, ndrangheta e altre mafie fanno affari, dove la criminalità organizzata investe in aste giudiziarie, in compera di immobili, in apertura di locali di tendenza, ma soprattutto dove la criminalità organizzata gestisce un enorme mercato della droga…”

Sorrenti ha utilizzato il sarcasmo per rispondere all’ex primo cittadino: “Chi legge questo appello penserebbe che viviamo nella città di Gomorra. Mettere in primo piano che la criminalità organizzata investe in aste giudiziarie – ha rispetto Sorrenti sui social – calcolando che le ultime tre aste giudiziarie uscite a Formia negli ultimi quattro anni le ho vinte io, mi sento un pochino attaccato, signora Villa. Secondo me sta un po’ esagerando…”

Chi non sta esagerando in questa controversia sono il comune di Formia ed l’ex Consorzio industriale del sud pontino, entrambi a guida Forza Italia, che continuano a mantenere un invidiabile silenzio. Sta prevalendo la ragione di Stato per non pregiudicare i rapporti con l’alleato Fratelli d’Italia di cui Sorrenti, oltre che essere stato candidato alle amministrative dell’autunno 2021, è politicamente ritenuto vicino? Un altro quesito ma qui Shakespeare (fortunatamente) non c’entra nulla. O almeno.